Il governo dell’Ucraina è alla ricerca di volontari all’interno della comunità underground di hacker per aiutare a proteggere le infrastrutture vitali e intraprendere operazioni di spionaggio informatico contro le truppe russe.
Mentre l’esercito russo assaltava le città di tutta l’Ucraina, la “chiamata alle armi” ha iniziato ad apparire su alcuni canali telegram degli hacker già ieri mattina, quando molti cittadini fuggivano da Kiev.
“Cybercommunity ucraina! È tempo di essere coinvolti nella difesa informatica del nostro paese”, afferma il post che invita gli hacker e i professionisti della sicurezza informatica a presentare una domanda tramite Google Docs. Tra le richieste, anche quelle su aree di competenza specifiche come la creazione di malware, e referenze professionali.
Hacker alla guerra
Un alto funzionario del Ministero della Difesa ha contattato Yegor Aushev, il co-fondatore di una società di cybersecurity di Kiev, e gli ha chiesto di pubblicare l’articolo. Cyber Unit Technologies, la società gestita da Yegor Aushev, è specializzata nella protezione delle infrastrutture critiche per il governo ucraino.
Il Ministero della Difesa ucraino ha rifiutato di commentare.
Aushev ha aggiunto qualche particolare, però: gli hacker volontari, dice, saranno divisi in unità informatiche difensive e offensive. Le prime saranno usate per difendere strutture vitali come le centrali elettriche e i sistemi idrici. In un assalto informatico del 2015, per il quale sono sospettati hacker foraggiati dal governo russo, oltre 225.000 ucraini rimasero senza elettricità.
Le unità offensive che Aushev sta organizzando aiuteranno l’esercito ucraino a condurre operazioni di spionaggio per conoscere i movimenti dell’esercito russo.
Attacco virus
Mercoledì, un virus informatico scoperto di recente ha già portato scompiglio nel paese: il report della Reuters riferisce che le ‘vittime’ includevano organizzazioni governative e una banca. La Russia ha respinto le accuse.
L’Ucraina sembra colta alla sprovvista non solo dall’offensiva militare russa, ma anche da quella cibernetica: a sentire l’espero, il paese non disponeva di alcuna forza informatica militare dedicata. Il reclutamento degli hacker è tardivo, ma necessario: le adesioni di centinaia di candidati lo dimostrano.