Era sull’autobus diretta al lavoro quando ha ascoltato la notizia del lockdown a causa del Covid-19: da quel giorno Angela, radiologa di un ospedale di Manila, ha scelto un’opzione tra le poche rimaste.
La sospensione di tutti i servizi di trasporto pubblico, la mancanza di un’auto di proprietà e la necessità di provvedere a una madre e ad un fratello disabile le hanno detto: cammina per ore a piedi, o prendi una bici e usa le piste ciclabili.
Non avrei mai pensato di andare in bici al lavoro. Quando noi assistenti non avevamo la possibilità di usare il trasporto pubblico, ci ho provato. All’inizio ero preoccupata, specie sulle strade principali. Tuttavia, con il tempo, mi sono abituata e ora sono a mio agio.
Non è stata la sola. Migliaia di filippini sono passati all’istante dal trasporto su autobus o ferrovia al pendolarismo in bicicletta. Molte persone hanno continuato ad usare le ciclabili anche dopo che i servizi di trasporto pubblico sono stati ripristinati. Questo nuovo scenario ha richiesto l’attenzione del governo nazionale, che ha elaborato politiche per accogliere il numero crescente di biciclette e garantire che tutti gli utenti potessero viaggiare in sicurezza.
Dal problema è nato un vero tsunami di piste ciclabili.
La bicicletta come opportunità durante l’emergenza COVID-19
Nel settembre 2020, il governo delle Filippine ha stanziato oltre 22 milioni di dollari in finanziamenti per infrastrutture di mobilità attiva. Soldi che hanno portato al più grande programma di costruzione di piste ciclabili della Storia della città: quasi 500 chilometri in tutta Metro Manila, Metro Cebu e Metro Davao. Per fare un raffronto, l’ottimo progetto “Cambio” che promette di dare a Milano una rete di ciclabili di circa 750 chilometri è previsto entro il 2035, tra 13 anni. A Manila tutto questo è accaduto in meno di un anno.
Ovviamente è stata un’impresa di una difficoltà proibitiva. Per sostenerla è stato necessario uno sforzo congiunto di enti nazionali, associazioni filantorpiche, finanche una consulenza della Banca Mondiale, che ha esaminato le linee guida prodotte dal Dipartimento dei Trasporti filippino.
Una vera e propria chiamata alle armi: esperti di sicurezza stradale e gruppi di cittadini coinvolti in focus group hanno creato una “cerniera” tra la comunità, i legislatori ed i costruttori. È stata promossa una serie di corsi di formazione prendendo a modello i principi dell’infrastruttura delle piste ciclabili olandesi, considerate le migliori al mondo.
Tra i “banchi di scuola” c’erano tutti: operatori del governo nazionale, autorità locali, mondo accademico, ONG, aziende private. Tutti ad imparare per migliorare.
Il risultato? Un trionfo.
Risorse limitate, grande impatto
In appena 9 mesi, come detto, Manila è stata in grado di costruire circa 500 chilometri di piste ciclabili sulle strade nazionali. Questo sforzo multisettoriale ha aumentato significativamente la reputazione della bicicletta come mezzo di trasporto affidabile e sostenibile. Ha dato potere ai cittadini, ha ispirato i governi e le comunità locali.
Con la crescita della rete delle piste ciclabili nelle Filippine, gli operatori sanitari come Angela ora hanno un altro modo sicuro e sano per spostarsi.
“Continuerò a usare la mia bicicletta per andare e tornare dal lavoro e da casa, anche dopo il Covid”, dice Angela. “Non solo ridurrà l’inquinamento, ma mi aiuterà anche a tenermi in forma”