Notizie fantastiche e piene di speranza sul fronte della cura dei danni alla colonna vertebrale. Grazie a un dispositivo creato da un gruppo di ricercatori svizzeri, un uomo paraplegico è stato in grado di camminare di nuovo nonostante il suo midollo spinale fosse completamente reciso. È la prima volta al mondo. La stessa tecnologia ha migliorato la salute di un altro paziente paralizzato mettendolo in condizione di avere anche un figlio.
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature Medicine.
Riprendere il cammino della vita, anche col midollo spinale reciso
Michel Roccati era rimasto paralizzato in un incidente in moto cinque anni fa, e il suo midollo spinale è stato interamente reciso. Non aveva più alcuna sensibilità alle gambe, non aveva speranze di tornare a camminare: oggi, con un impianto elettrico nella sua spina dorsale gli ha permesso di diventare il primo uomo al mondo in grado di farlo.
Mai nessuno con danni come i suoi prima di Michael era stato in grado di camminare in questo modo.
I ricercatori sottolineano che questa non è da considerarsi una cura per le lesioni spinali (ci sta lavorando mezzo mondo). Questo metodo è ancora troppo difficile da usare nella vita quotidiana, ma lo considerano un passo importante verso l’aumento della qualità della vita.
“Mi alzo in piedi, cammino dove voglio, posso fare le scale – è quasi una vita normale”.
Non solo tecnologia
Non è stata solo la tecnologia ad aiutare Michel a recuperare. Il giovane italiano ha una determinazione granitica, dal momento dell’incidente si è impegnato per fare più progressi possibili.
“Facevo boxe, corsa e allenamento fitness in palestra. Dopo l’incidente non potevo fare le cose che amavo fare, ma non ho lasciato che il mio umore si abbassasse: volevo risolvere questo problema.”
La rapidità della guarigione di Michael ha lasciato senza parole Jocelyne Bloch, la neurochirurga che ha inserito l’impianto. “Sono rimasta estremamente sorpresa. Michel è assolutamente incredibile. Dovrebbe essere in grado di utilizzare questa tecnologia per progredire ed essere sempre migliore”.
David M’zee, un altro dei pazienti a ricevere l’impianto, è migliorato al punto di riuscire ad avere una bimba con la sua compagna (cosa che dopo il suo incidente avvenuto nel 2010 sembrava impossibile). Ora giocano insieme: la piccola Zoe, poco più di un anno, cammina con il suo girello e accompagna David, che a sua volta ha un deambulatore.
Ora serve andare avanti
Sono necessari ulteriori studi clinici, più pazienti e più dati per passare al livello successivo ed estendere il trattamento alla massa.
Fino ad oggi solo nove persone hanno ricevuto l’impianto: tutte hanno riacquistato la capacità di camminare. Nessuna di loro, tuttavia, usa l’impianto per camminare con continuità: è più che altro un sussidio all’esercizio e alla riabilitazione.
C’è ancora molta strada da fare prima che la tecnologia possa essere utilizzata di routine per aiutare le persone paralizzate a camminare, secondo il professor Grégoire Courtine, guida il team di sviluppo della tecnologia presso l’École Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL).
“Questa non è ancora una cura finale per la lesione del midollo spinale. Ma è un passaggio fondamentale per migliorare la qualità della vita delle persone. Daremo forza alle persone. Daremo loro la capacità di stare in piedi, di fare alcuni passi. Non è ancora abbastanza, ma è un miglioramento straordinario”.
Una cura completa implicherebbe la rigenerazione del midollo spinale reciso, possibilmente con terapie con cellule staminali. Siamo ancora in una fase molto precoce della ricerca.