Le tecnologie futuristiche che la NASA potrebbe testare nei prossimi anni sono davvero formidabili.
L’Innovative Advanced Concepts (NIAC) della NASA, il programma che finanzia studi in “fase embrionale”, ha diverse novità da mostrare al pubblico. Possiamo raccogliere le idee più interessanti del momento in sei blocchi diversi: 6 tecnologie che si fa quasi fatica ad immaginare.
Da asteroidi a giganteschi veicoli spaziali
Tra le tecnologie futuristiche più affascinanti, ecco comparire il progetto RAMA.
In breve, il progetto punta a convertire interi asteroidi in enormi veicoli spaziali autonomi. Gli esperti prevedono di utilizzare complessi processi robotici per riuscire a trasformare gli asteroidi in automi programmati.
L’obiettivo? Ridurre i costi dei lanci a terra, facendo in modo che la tecnologia venga prodotta direttamente nello spazio.
I robot mutaforma
Tra tutte le tecnologie futuristiche esistenti, quelle mutaforma rientrano sicuramente tra le più assurde.
La possibilità di cambiare l’aspetto di una macchina, rapidamente e in modo efficiente, sembra ancora molto lontana.
Eppure, la NASA pensa di poterci riuscire nello spazio.
E’ stato infatti finanziato il progetto di un robot anfibio volante, che può trasformarsi in dispositivi diversi. Si chiama Shapeshifter ed è composto da più unità di piccole dimensioni che riescono ad unirsi e distaccarsi.
La famosa “ombra” dello spazio
Questa volta, parliamo di una scoperta dall’incredibile valenza scientifica.
La NASA potrebbe aver trovato uno strumento utile per gli astronomi: Starshade, una sorta di ”ombra” nello spazio che blocca il riverbero delle stelle.
In altre parole, gli astronomi potrebbero soffermarsi sullo studio di un unica stella, usando lo Starshade per bloccare la luce di tutte le altre.Tecnologie futuristiche di questo tipo ci permetterebbero di osservare da vicino quello che succede nello spazio, mantenendo viva l’attenzione.
Nuove tute spaziali intelligenti
Un altro progetto affascinante riguarda la costruzione di nuove tute spaziali. Parliamo del progetto SmartSuit, che punta ad un aggiornamento delle attuali tute.
La nuova versione sfrutterà la soft robotic per creare uno strato di pelle estensibile e autorigenerante, con sensori integrati che raccolgono e mostrano i dati a chi lo indossa.
Al momento, le tute sono progettate specificamente per le missioni spaziali su Marte.
Il ”panno” per le pulizie spaziali
Nello spazio, ci sono circa 100 milioni di pezzi di detriti extraterrestri grandi almeno 1 millimetro. I veicoli spaziali potrebbero facilmente incorrere in uno di questi detriti e subire danni non indifferenti.
Il progetto “The Brane Craft“, punta alla costruzione di un moderno pulitore per lo spazio.
Il dispositivo progettato, è estremamente sottile, tanto da poter essere paragonato ad un foglio di carta. Il suo compito è quello di avvolgere i detriti in orbita, per poi abbassarli affinché brucino nell’atmosfera terrestre.
Il cuore delle tecnologie futuristiche: aria marziana respirabile
Se davvero vogliamo arrivare a vivere sul pianeta rosso, dobbiamo capire come rendere respirabile l’aria marziana.
Ivan Ermanoski, professore di ricerca presso l’Arizona State University, sta lavorando ad un generatore di ossigeno portatile.
Il suo sistema, sfrutta un processo chiamato Thermal Swing sorption/desorption (TSSD), in grado di generare ossigeno partendo dall’atmosfera marziana.
Se dovesse funzionare, gli uomini potrebbero effettivamente camminare su Marte. Un progetto incredibile no?