La Cina domina già l’industria globale delle energie rinnovabili. Nel 2020, la sua capacità installata di circa 895 GW era già superiore a quella dell’Unione europea, degli Stati Uniti e dell’Australia messi insieme. Mentre il mondo prova (con difficoltà) a muoversi verso l’energia verde, la Cina aumenta la sua capacità di produzione ad un ritmo più veloce di chiunque altro, sfruttando i suoi deserti.
Come? Con almeno due giganteschi progetti solari ed eolici che amplieranno di quasi mezzo Terawatt la sua attuale capacità.
Deserti solari
“Avremo la più grande capacità di generazione di energia solare ed eolica del mondo,” dice He Lifeng, direttore della Commissione Nazionale di Sviluppo e Riforma (NDRC), al Congresso Nazionale del Popolo di Pechino. Il fulcro di queste nuove installazioni? Come detto, i deserti cinesi. Primo fra tutti quello del Gobi.
Circa 100 GW di questa nuova capacità saranno costruiti entro la fine del 2021, portando gli attuali impianti solari ed eolici del paese a 306 GW. Il presidente cinese Xi Jinping ha promesso che la Cina avrà una capacità di energia eolica e solare di più di 1,2 terawatt entro il 2030, come parte della strategia del paese per vedere le emissioni di carbonio raggiungere il picco e iniziare a calare.
E il carbone?
Il carbone continuerà a sostenere le reti elettriche cinesi per il momento (e qualcuno ha in mente di riportarlo in giro anche in Europa). Presto però, almeno in Cina, non sarà così essenziale come lo è stato in passato. Mentre l’energia rinnovabile rappresenta in media più del 43,5% della capacità installata del paese (più di un Terawatt nell’ottobre dello scorso anno) i problemi di intermittenza e i fattori di capacità hanno mantenuto la percentuale di potenza effettiva generata dalle rinnovabili intorno al 26%.
Il resto è tutto carbone, non ci giriamo intorno.
Il confronto con altre economie però inizia a portarsi decisamente sul lato cinese, e dai grandi impianti previsti nei deserti questo bilancio continuerà a rescere costantemente.