Il marketing conversazionale è un tipo di inbound marketing che mira a convertire i lead attraverso attività guidate dalla conversazione.
La prima fase dello sviluppo del marketing conversazionale ha avuto ovviamente nell’essere umano la sua spinta motrice: la nostra capacità di interpretare il linguaggio, di porci come intermediari di significati e di significanti. La nostra empatia. E nel mondo della pubblicità (quello cui appartengo, per intenderci) è stata una rivoluzione.
La tecnologia AI e il suo fattore trasformativo
Grazie al marketing conversazionale si è ribaltata la classica dinamica tra impresa e consumatore, fatta di comunicazione unidirezionale. I clienti prestano sempre più attenzione alla capacità di ascolto e di risposta delle aziende, e premiano quelle percepite come più reattive.
Certo, il fattore umano è ancora fondamentale: ma sono tantissimi i casi in cui una risposta rapida ed una informazione utile possono surclassare la semplice presenza di una persona in carne e ossa. Con l’avvento dell’intelligenza artificiale e in generale della tecnologia AI, poi, tutto sta per trasformarsi drasticamente.
Cosa cambia, adesso, nel marketing conversazionale?
Molto. Le tecnologie basate sul machine learning possono, di fatto, farci beneficiare di “tutto ciò che è umano tranne l’umanità”, per parafrasare Stanislav Lem. La rapidità di comprensione, anzitutto: startup interessanti (e italiane, in questo caso) come Laila® sono in grado, oggi, di offrire un marketing conversazionale di altissimo livello. Marketing conversazionale basato su Intelligenze Artificiali in grado di interpretare il linguaggio naturale dell’utente (NLU) dell’utente che dialoga con loro.
Questo è essenziale, perché permette alle aziende di usare gli umani solo come “backup sentimentali”, per dare un tocco in più e arricchire l’esperienza dei clienti. Per soddisfare tutte le loro esigenze, invece, e senza limiti di spazio e tempo, ci sarà il marketing conversazionale basato su AI.
Ho detto “soddisfare”: in realtà sistemi di questo tipo possono anche capire meglio queste esigenze. Di più: anticiparle addirittura.
E non vi ho detto della scalabilità, ma potete immaginarlo: un’AI può dialogare contemporaneamente con milioni di clienti senza alcuna perdita in termini di qualità e di comprensione.
Niente male, se pensate che a inizio anni 2000 eravamo ancora impantanati con i risponditori telefonici che ci facevano passare ore a pigiare tasti per ascoltare voci registrate. Il futuro è futuro: e non parla semplicemente “a” noi. Con il marketing conversazionale, infatti, parla “con” noi.