Avreste mai pensato alla possibilità di stampare i medicinali in 3D? Un nuovo incredibile studio, pubblicato da poco sulla rivista Additive Manufacturing sembra confermare questa ipotesi.
A quanto pare, le stampanti 3D sono in grado di produrre determinate tipologie di farmaci. Addirittura il tempo necessario a produrne è di appena 7 secondi per farmaco (e fino ad un massimo di 17 secondi) in base ai risultati riportati da un team di ricerca guidato dall’Università della California.
I team di ricercatori ha iniziato a sperimentare la produzione di medicinali stampati partendo dal paracetamolo, uno dei più comunemente utilizzati. Hanno caricato le printlet (tabelle stampate) e azionato le stampanti. Affinché la macchina riuscisse a realizzare un farmaco (un elemento molto piccolo) è stato deciso di utilizzare la tecnica della fotopolimerizzazione in vasca.
Questa tecnica specifica non richiede calore elevato e, di conseguenza, permette di produrre anche oggetti in “microscala”.
Nella fase di produzione il farmaco si trova disciolto in una soluzione di una sostanza chimica fotoreattiva. Attivata dalla luce, la sostanza solidifica e si trasforma in una “compressa stampata”.
Buongiorno, mi stampi questi medicinali
Gli scienziati hanno attuato dei piccoli cambiamenti rispetto alla “tipica” stampa con polimerizzazione in vasca. Di solito, infatti, la tecnica risulta abbastanza lenta, perché procede alla stampa strato dopo strato. I ricercatori hanno dimezzato i tempi affidandosi ad un solo strato di produzione, arrivando ad ottenere medicinali completi in soli 7 secondi (17 nei casi più complessi). La stampa 3D farà meraviglie.
Tutto questo è possibile grazie ad un innovativo processo di regolazione della luce. Quest’ultima, viene irradiata sulla soluzione fotoreattiva partendo da diverse angolazione, aumentando il suo potenziale d’azione. Tutti i punti dell’oggetto 3D raggiungono la soglia di solidificazione contemporaneamente, arrivando alla creazione immediata dei medicinali stampati.
Il professor Abdul Basit (UCL School of Pharmacy) è il responsabile del progetto. Insieme a lui, lavorano alla produzione dei medicinali anche i ricercatori dell’Universidade de Santiago de Compostela e FabRx.
“I medicinali personalizzati stampati in 3D si stanno evolvendo a un ritmo rapido e stanno raggiungendo la clinica. Per adattarsi al frenetico ambiente clinico, abbiamo sviluppato una stampante 3D che produce tablet in pochi secondi. Questa tecnologia potrebbe cambiare le regole del gioco per l’industria farmaceutica”.
Alvaro Goyanes, co-autore della ricerca