Elon Musk ha annunciato che Tesla vede del potenziale nella chimica della batteria con un catodo a base di manganese.
Il CEO di Tesla (e Starlink, e SpaceX, e Neuralink, eccetera) ha ribadito che l’industria deve concentrarsi maggiormente sulla catena di approvvigionamento delle batterie, a partire dai minerali.
Il grafene? Difficile
Durante un discorso ai dipendenti della Tesla Gigafactory Berlin dopo la consegna della prima Model Y realizzata in fabbrica, a Musk è stato chiesto delle batterie a base di grafene.
Musk, come molti altri nel settore, ha espresso le sue preoccupazioni dovute alla elevata complessità di produzione con il grafene: e nell’occasione ha ribadito che Tesla sta lavorando per produrre batterie testando diversi materiali.
Quali? Allo stato attuale, prodotti chimici a base di nichel per i veicoli a lungo raggio e fosfato di ferro per i veicoli a corto raggio.
E allora il manganese?
Tutto nasce da un breve ma interessante commento, che Musk ha avuto come sempre cura di lanciare con la consueta enfasi.
“Penso che ci sia un potenziale interessante per il manganese.”
Nessun addetto ai lavori è rimasto spiazzato dall’annuncio, peraltro. Tesla sta esplorando da tempo l’utilizzo di più manganese nelle celle della batteria.
Già due anni fa, ad esempio, diceva:
È facile costruire un catodo con due terzi di nichel e un terzo di manganese, il che ci permetterà di aumentare il volume delle nostre celle del 50% a parità di nichel.
Oggi Musk fa un ulteriore passo avanti
Va detto che il CEO di Tesla non si è sbilanciando dicendo di avere qualcosa già in rampa di lancio, ma ha decisamente ribadito che quelle al manganese potrebbero essere batterie da abbinare ai prodotti attuali.
D’altra parte, più ce n’è e meglio è, no? Le stime di Tesla dicono che il mondo avrà bisogno di 300 terrawattora di produzione di celle della batteria per passare completamente a un mondo sostenibile.
“Su larga scala avremo bisogno di decine, forse centinaia di milioni di tonnellate di minerali. Per questo i materiali utilizzati per produrre queste batterie su larga scala devono essere comuni o non è possibile scalare”.
Diversi gruppi di ricerca hanno prodotto documenti sulle batterie a catodo ricco di manganese con potenziali vantaggi rispetto al fosfato di ferro e un prezzo inferiore rispetto alle batterie ricche di nichel. La stessa Tesla attualmente utilizza il manganese in alcune batterie chimiche (come quelle nel suo Powerwall), ma non è il componente principale in nessuna di esse.
Non ancora, almeno.