La startup italiana iSpace2o ha annunciato lo sviluppo del primo scafo per il suo aliscafo sommergibile Deepseaker DS1. Questa macchina volerà sull’acqua a velocità fino a 23 nodi (43 km/h26 mph) e sott’acqua fino a 50 metri (164 piedi).
Non esiste niente di simile
Deepseaker è il primo aliscafo del suo genere: nessun’altra barca veloce al mondo è anche in grado di immergersi. Il natante è anche interamente elettrico e alimentato da getti silenziosi “Deepspeed” sviluppati e prodotti da Sealence.
Le barche elettriche hanno difficoltà a raggiungere lunghe distanze perché la loro autonomia è così limitata, ma questo aliscafo si solleva dall’acqua riducendo significativamente la resistenza e migliorando l’autonomia effettiva. Non è un caso che questa sia la soluzione che anche la città di Venezia si auspica per rivoluzionare tutto il flusso marittimo nella laguna, migliorando l’ambiente e l’usura degli edifici.
Un aliscafo tutto nuovo
Inutile dire che questo aliscafo è pieno zeppo di tecnologia. Un’altra innovazione chiave, afferma l’azienda, arriva attraverso una partnership con Like-A-Fish, che fornirà al Deepseaker ossigeno in cabina “quasi illimitato” (sic.) per quattro persone.
Su questo ci rifletto, ok? La tecnologia funzionerebbe immettendo acqua di mare a bassa pressione attraverso una speciale centrifuga elettrica che ne ricava ossigeno da respirare. Un dispositivo che consuma circa 150 watt di potenza a persona e prototipato nel 2010, ma senza aggiornamenti dal 2015. Funzionerà?
E sul piano della comodità? L’iSpace2o potrebbe essere dotato di intelligenza artificiale (AI) in stile Tesla e airbag gonfiabili per riportare l’aliscafo in superficie in caso di emergenza. Plus: un head-up display ispirato all’AR, GoPro integrate per riprese mozzafiato, idrofoni per l’audio e una struttura a doppio guscio che può mantenere l’abitacolo sicuro anche dopo che una collisione danneggia l’esterno.
Quando ne vedremo uno?
La produzione del primo scafo DS1 sta iniziando addesso, frutto di un prestito Invitalia. Gli ultimi ritocchi al design saranno opera del gruppo Giancarlo Zema, mentre il team F1 H20 Blaze Performance si occuperà della costruzione dello scafo e dello sviluppo dell’aliscafo.
Non vedo l’ora di vedere un Deepseaker sull’acqua (e sotto). Potrebbe diventare il gingillo preferito da abbinare ai mega Yacht, ma anche dare un grosso impulso agli operatori turistici: pensate alle escursioni subacquee con piccole flotte di questi aliscafi in dotazione alle navi da crociera.
Ci sono elementi un po’ complicati da mettere a punto, ma se tutto funziona come deve avremo qualcosa che lascia a bocca aperta. Buona fortuna, Deepseaker!