Gli ologrammi 3D sono comuni al giorno d’oggi, ma nessuno di loro ha catturato la mia immaginazione come questo. Jerry Terrance, un nonno 85enne di Los Angeles ha fatto realizzare una sua “copia” come ologramma 3D. Funzionerà come una capsula del tempo umana per le generazioni future: il suo “gemello olografico” guiderà i suoi due figli, i suoi quattro nipoti e i futuri pronipoti attraverso la storia della sua famiglia.
Penso sia un metodo fantastico per preservare la storia della mia famiglia per le generazioni future”, ha osservato Terrance. “Rivedermi in questo modo è incredibile. È come se stessi guardando un film. Una vera e propria magia.
Eredità digitale
L’ologramma 3D è stato registrato in uno studio di green screen personalizzato con 30 telecamere. Nell’ambiente virtuale, Nonno Jerry racconta la sua storia familiare, mentre filmati e fotografie di accompagnamento vengono proiettati sul muro dietro di lui come un “atlante” temporale. Mentre parla degli anni ’60, ad esempio, è possibile vedere materiali originali, tessuti ed abiti dell’epoca, e così via.
La famiglia di Jerry può guardare il progetto completato in VR immersiva usando un visore come Meta Quest 2. Possono anche passeggiare intorno all’ologramma 3D di Jerry e osservarlo da varie prospettive, proprio come farebbero con una persona in carne e ossa. Per Jerry, creare il progetto è un’opportunità per preservare non solo la storia della sua famiglia, ma anche la sua eredità personale, interagendo in qualche modo con i suoi futuri pronipoti, anche dopo la sua morte.
“Mia figlia ha messo il visore e ha detto che le riporta alla mente ricordi bellissimi. Ha anche scoperto cose su di me che prima non sapeva, e che racconterà ai suoi figli. È stato emozionante!”
Un libro della vita per figli, nipoti e pronipoti
Trovo che questo formato speciale (chissà quali saranno i prossimi) sia già un modo unico per raccontare in profondità storie di vita. Quello che rende la realtà virtuale degna di essere esplorata è che ci si potrà immergere nella vita di una persona cara, ascoltare la sua voce e sentirla un po’ più vicina.
La combinazione di questi elementi sarà fondamentale. E un giorno si potrà assistere addirittura a ricordi catturati direttamente da telecamere e sensori e memorizzati in dischi dall’immensa memoria. I pronipoti potranno conoscere i loro avi.
Questa notizia mi dà un grande senso di continuità: la tecnologia non ha trovato il modo di farci rinascere, ma in qualche modo ci farà rivivere.