Ci è talmente facile che la maggior parte di noi non ci fa caso, ma ci sono davvero molti processi attivi nella nostra testa quando attiviamo la nostra immaginazione. E da sempre, che sia lettura della mente o addirittura controllo mentale, l’uomo ha sempre desiderato capire come manipolare (e registrare, e ritrasmettere) l’immaginazione di qualcuno.
Il fenomeno dell’immaginazione e il suo funzionamento sono sotto la lente della Scienza da decenni, ormai: allo stato attuale, stiamo ancora cercando di capire quali e quante parti del cervello sono esattamente coinvolte.
Su tutto, il reame dell’immaginazione: noi. Una delle poche cose davvero private, almeno oggi. In futuro potrebbe non essere più così. In un recente studio pubblicato sulla rivista Communications Biology , i ricercatori dell’Università di Osaka hanno sviluppato un modo per interpretare l’immaginazione di un individuo leggendo le sue onde cerebrali.
Cosa sappiamo davvero dell’immaginazione?
Ad ogni modo, qualche scoperta c’è già stata. Ad esempio, uno studio recente ha scoperto che la corteccia visiva fa parte sicuramente del processo di immaginazione, perchè consente alle persone di “vedere” le cose.
Non è l’unica parte coinvolta, si è detto. E non le conosciamo tutte, anche questo si è detto. Però almeno altre 11 parti del cervello vengono attivate quando ad una persona viene detto di immaginare qualcosa. Per questo, i ricercatori dell’Università di Osaka hanno ipotizzato che sia coinvolta una rete neurale o una sorta di “ufficio mentale”. E rhanno cercato di attingere alla forza di questa rete neurale per tentare di “leggere” l’immaginazione di qualcuno.
Lettura delle onde cerebrali
I ricercatori dell’Università di Osaka hanno studiato pazienti epilettici con elettrodi impiantati nel loro cervello per cercare di “leggere” i pensieri. Con questi elettrodi esposti, i ricercatori hanno lavorato allo sviluppo di un nuovo sistema per registrare e leggere l’elettrocorticogramma. Per gli amici: le onde cerebrali.
Ai partecipanti è stata mostrata un’immagine mentre veniva chiesto di immaginarne una completamente diversa. I risultati mostrano una chiara differenza nelle onde cerebrali tra la visualizzazione di un’immagine e l’immaginazione.
Secondo l’autore principale dello studio, Takufumi Yanagisawa, “I risultati hanno chiarito il legame tra le attività del cervello quando le persone guardano le immagini e quando le concepiscono. Le letture dell’elettrocorticogramma delle immagini immaginate erano distinte da quelle prodotte dalle immagini reali viste dai pazienti”.
Sappiamo quando qualcuno sta immaginando qualcosa
Anche se i ricercatori non sono stati in grado di identificare ciò che una particolare persona stava pensando quando immaginava qualcosa, lo studio ha rivelato che gli scienziati potrebbero dire se qualcuno stava semplicemente guardando un’immagine, o la sta immaginando.
Siamo ancora lontani (ma non saprei dirvi quanto: forse dipende da quale branca della ricerca consideriamo, compresa quella militare) da lettura e del controllo mentale. È chiaro però che, pur lentamente, la scienza sta avanzando in quella direzione.
Sarete di certo più bravi di me ad elencare tutte le possibili implicazioni negative di queste ricerche, ma io vedo anche qualcosa di buono: può essere utile ai pazienti che devono riprendersi da traumi cerebrali, o da amnesie.