Forse tra non molto non avremo più bisogno di allevare animali per mangiare carne. E questo potrebbe avere un impatto grandioso nella lotta al cambiamento climatico. Ne parliamo con l’attivista Nicolas Micheletti, che abbiamo già intervistato qualche tempo fa riguardo al progetto End The Slaughter Age.
Ciao Nicolas, ci sono novità sulla carne coltivata e l’agricoltura cellulare?
Assolutamente sì. Pochi giorni fa la Commissione Europea ha approvato la richiesta di raccolta firme per la nostra Iniziativa dei Cittadini Europei. Gli obiettivi che sono stati accettati sono due: togliere sussidi all’industria zootecnica e mettere sussidi ai prodotti alternativi, quindi quelli a base vegetale e (ovviamente) quelli ottenuti con l’agricoltura cellulare, come appunto la sempre più famosa carne coltivata.
Ve lo aspettavate? Come sta procedendo la cosa?
Ho scritto la ICE personalmente, dopo che diversi avvocati specializzati ci avevano chiesto cifre esorbitanti per realizzarla. È un documento molto importante ed io non avevo la certezza che venisse approvato, quindi è stata una sorpresa anche per noi: ma abbiamo lavorato duro, e ora il gioco si fa ancora più interessante. Copriamo già i 7 paesi minimi necessari per presentare la richiesta, ma si stanno aggiungendo anche altri. Ci piacerebbe riuscire a trovare appoggi in tutta Europa prima di lanciarla.
Come funziona la raccolta firme per sostenere l’agricoltura cellulare? Quando dovrebbe partire?
La Commissione Europea ci ha dato 6 mesi di tempo per scegliere la data di partenza. Da quel momento avremo un anno per raggiungere la quota di 1 milione di firme in tutta l’EU. Al momento pensiamo di farla partire per giugno, quindi ci stiamo dando molto da fare per trovare i partner mancanti. Firmare sarà facilissimo, basterà andare sul nostro sito e cliccare sul tasto che rimanda a quello dell’Unione Europea.
Ci sono state reazioni all’approvazione da parte della Commissione Europea?
In Italia hanno cercato di far passare la notizia in sordina, ma all’estero un po’ meno. Ad esempio la lobby della carne spagnola Agromuralla ha dichiarato di essere “molto preoccupata” da questa ICE, mentre diversi giornalisti sparsi in UE ci dipingono come una realtà misteriosa, comandata da chissà chi, che prende soldi dalle istituzioni pubbliche per attaccarli. In realtà chi siamo, tutti i nostri dati, sono sulle nostre piattaforme e noi non prendiamo un centesimo dallo Stato, la nostra è una battaglia per salvare il pianeta, gli animali e la salute delle persone.
Perché l’agricoltura cellulare è utile per il pianeta e la salute?
I prodotti alternativi alla carne producono oltre il 90% di emissioni gas serra in meno a parità di quantità prodotta, questo sarebbe utilissimo per fermare il climate change. Per quanto riguarda la salute, nello specifico la carne coltivata non contiene antibiotici, ormoni, pesticidi e soprattutto si possono rimuovere componenti dannose presenti in modo naturale, come il ferro EME, oppure grassi saturi e lattosio se parliamo di latte coltivato. Il grasso saturo può essere sostituto con il grasso omega3, che fa molto bene alla salute al contrario del primo. In futuro si potrà mangiare una gustosa salsiccia e sarà anche salutare farlo.
Un’ultima domanda. Nell’ultima intervista ci hai accennato di novità sulla carne coltivata in Italia. Come sta andando?
Molto bene. In Italia esiste la Fondazione Save The Chickens che sta per iniziare una collaborazione con l’Università di Trento, nello specifico con il Team del professor Biressi, per realizzare carne di pollo coltivata. È bene che anche l’Italia inizi ad attrezzarsi sul cibo del futuro, visto che ormai lo stanno facendo ovunque nel mondo. Non possiamo e non dobbiamo restare indietro come al solito, specie nel campo alimentare e tecnologico.
Grazie per l’intervista Nicolas, e buona fortuna!
Grazie a voi! Futuro Prossimo si conferma come sempre di essere un’avanguardia nell’informazione dello sviluppo tecnologico! Continuate cosi!