Uno studio di architettura londinese chiamato Bureau de Change ha sviluppato una serie di piastrelle con motivi geometrici in Thames Glass, un bio vetro prodotto da Lulu Harrison, studentessa del Master Material Futures, a partire da gusci di cozze.
I fondatori dello studio inglese, Katerina Dionysopoulou e Billy Mavropoulos, hanno esplorato la possibilità di adoperare questo bio vetro (fatto, come detto, con gusci macinati delle cozze quagga insieme a sabbia locale e cenere di legno di scarto) per rivestire gli edifici in modo ecologico. Ne sono venute fuori stupende piastrelle in vetro colato, con motivi ispirati ai comignoli in terracotta del 1800.
Thames Glass, rivestimento sostenibile del futuro
Il vetro è già sostenibile di suo: lo sapete, è riciclabile all’infinito. Questo Thames Glass, poi, offre la possibilità di crearlo da materiali di scarto a chilometro zero: i gusci di cozze in particolar. Nel Regno Unito finiscono nelle discariche e spesso bloccano i tunnel che danno sul Tamigi, per cui serve rimuoverle.
La possibilità di unire l’utile (la pulizia dei collettori) all’utilissimo (la creazione di rivestimenti edilizi sostenibili con biomateriali) è magnifica.
Gli esperimenti tra la Harrison e Bureau de Change hanno prodotto prima oggetti in vetro soffiato (caraffe, bicchieri, vasi e altro), poi materiali da usare in edilizia ed architettura.
La vecchia Londra rinasce tutta di vetro
Il progetto di Dionysopoulou e Mavropoulos si rifà alla storia architettonica di Londra: i due architetti si sono ispirati a Royal Doulton, che ha costruito molti camini in terracotta e le condutture idriche della città a metà del XIX secolo.
Le piastrelle di bio vetro fuso “alle cozze” replicano quelle trame originali, e sono bellissimi. Nel progetto, sono state usate per far tornare in vita tre pub sulle rive del Tamigi, dando loro un nuovo “vestito” luminoso, tutto di vetro.
Un futuro che sa di passato: come definirlo? Steampunk non è il termine giusto, ma non ne trovo altri al momento. È sempre affascinante il modo con cui questi luoghi suggestivi (a ridosso di fiumi e ponti) vengono reuperati.
Bio vetro con gusci di cozze, grandi potenzialità
Thames Glass potrebbe avere un vero futuro nell’architettura, se mentalizziamo il corretto utilizzo di questo bio vetro. È un prodotto artigianale, per cui ogni piastrella è unica e presenta imperfezioni uniche: non sarà facile certificarle in modo “unitario” per sicurezza e durata.
anche se ci sarebbero delle sfide.
La natura artigianale del bio-vetro significa che ogni piastrella è unica per colore e finitura e le imperfezioni sono comuni. Sarebbe difficile da testare e certificare in termini di sicurezza e durata.
Trovando una “solidità minima sindacale” accettabile, però, questo prodotto potrà fare due cose grandiose: ricavare ricchezza dai rifiuti e impreziosire con un tocco estremamente personale le facciate degli edifici.
Questo è il futuro che mi piace.