Volete sapere come costruiremo le cose nel futuro prossimo? I componenti saranno prodotti da stampanti 3D monitorate dall’intelligenza artificiale. Saranno poi assemblati con robot assistiti dall’intelligenza artificiale, e, una volta completati, saranno gestiti dall’intelligenza artificiale per logistica, distribuzione ed anche funzionamento.
Vi sembra assurdo? Lo è, visto dalla nostra prospettiva attuale. Ed è certamente un punto d’arrivo che sarà raggiunto per gradi. Il cammino per arrivarci però è già iniziato, e sono i big player a guidarlo. Il risultato potrebbe essere un mondo di energia gratuita, o a costi prossimi allo zero.
Turbine eoliche a raffica
GE Renewable Energy costruisce turbine eoliche su larga scala. L’azienda ha da poco avviato un progetto di ricerca per costruirle con enormi stampanti 3D. Cosa significa “enormi”? Significa che la stampante è alta come un palazzo di tre piani, e può stampare in 3D strutture in cemento alte fino a 20 metri. GE Renewable Energy vuole usare queste stampanti nei parchi eolici per stampare in 3D le basi delle turbine eoliche direttamente in loco, abbattendo drasticamente i costi di produzione.
Perché il costo diminuisce? Perché in prospettiva ci sarà pochissimo lavoro umano. Vi fa paura quest’ultima frase? Anche a me. Tutto va in quella direzione, però, e dobbiamo semmai preoccuparci di gestire questo cambiamento nel migliore dei modi, dando dignità, risorse e tempo di qualità alle persone mentre le macchine fanno il resto.
La visione di GE
Scenario futuro. Un cementificio automatizzato riempie camion elettrici senza conducente che portano il calcestruzzo al sito. Lì, il sistema robotico della stampante 3D accede al camion e “carica” di calcestruzzo la stampante. La stampante costruisce la base e il camion torna all’impianto per prendere altro cemento. Infine, il resto dei componenti (anch’essi stampati in 3D) viene trasportato su diversi camion elettrici senza conducente e assemblato con un robot gigante. Nessun lavoro umano.
Un esempio radicale ma semplice di come le nuove tecnologie potranno essere implementate a costi radicalmente ridotti. Gli investimenti anticipati si ammortizzano in un tempo molto lungo in modo tale che il costo di riproduzione incrementale o marginale si avvicini a zero. Con un simile risparmio sui costi, qualunque azienda coinvolta nella produzione è praticamente costretta ad adottare questa tecnologia. Il capitalismo (anche lui) sta morendo nella forma attuale, e ha ben poca scelta, per cui sarà solo questione di tempo.
Verso “l’energia gratuita”?
Ci avvicineremo ad un’energia “gratuita” solo quando implementeremo impianti basati su energie rinnovabili a costi prossimi allo zero rispetto alla loro vita. La maggior parte degli impianti solari, ad esempio, ha ormai una vita che sta per superare i 25 anni con un ritorno dall’investimento di 5-7 anni (3 anni se vivete nel Sud Italia). Il tempo di ritorno economico si ridurrà ulteriormente man mano che l’implementazione di questi impianti solari diventerà più automatizzata.
Stessa cosa vale per il vento. La vita prevista per una turbina eolica è di 20–25 anni: più riduciamo l’investimento iniziale e il periodo di ammortamento, più l’energia che genera costa meno. Allungare la vita della turbina ridurrà i costi, avvicinandoli quasi a zero.
Perchè è importante questo progetto
Il progetto GE esemplifica i passaggi incrementali che automatizzeranno e rimodelleranno il nostro mondo verso un’era post-capitalista. Un’utopia della quale si sente sempre più spesso parlare, e della quale (invero) si sente sempre più spesso il bisogno.
Due sono le caratteristiche principali di qualsiasi era post-capitalista ipotizzata da esperti e analisti: assenza di lavoro ed energia gratuita.
La manodopera sarà sostituita essenzialmente da robot, intelligenza artificiale e stampanti 3D. E l’energia gratuita e pulita realizzerà o trasformerà la maggior parte dei beni materiali.