Nell’ambito di una strategia a lungo termine per prevenire le sparatorie di massa, Axon, leader mondiale nelle tecnologie di sicurezza pubblica ha annunciato oggi di aver formalmente avviato lo sviluppo di un sistema di droni TASER non letali e teleguidati.
L’obiettivo? Rendere inoffensivo un assalitore in meno di 60 secondi.
“Oggi, l’unica risposta praticabile a uno sparatutto di massa è un’altra persona con una pistola”, dice Rick Smith, CEO e fondatore di Axon. “Dopo ognuno di questi eventi restiamo fermi in dibattiti sterili. Servono soluzioni nuove. Per questo abbiamo deciso di coinvolgere pubblicamente le comunità e le parti interessate e di sviluppare un sistema di droni non letali gestiti a distanza. Crediamo che sarà un’opzione più efficace, immediata, umana ed etica per proteggere le persone innocenti dalle sparatorie di massa”.
Per farlo, dice l’azienda, va elaborata una roadmap che ha come “culmine” proprio l’introduzione di questi droni non letali.
1 – Integrazione di telecamere e altri sensori in una rete di comunicazioni in tempo reale con i primi soccorritori.
Axon ha da poco avviato una partnership con Fusus, che consente a scuole e aziende di condividere facilmente le telecamere di sicurezza con la polizia locale, o agenzie private di vigilanza. Con questa integrazione, si creerà un’ampia rete di sensori in grado di rispondere rapidamente in caso di eventi critici come sparatorie di massa. Una sorta di “occhio” aperto in tempo reale che attraversa luoghi pubblici e privati.
“Questa rete di telecamere con monitoraggio umano e AI,” fa sapere Axon, “può rilevare e identificare una minaccia prima che venga sparato un colpo e migliorare notevolmente i tempi di risposta e la consapevolezza della situazione.”
2 – Addestramento immersivo in VR sulla risposta alle sparatorie per migliorare l’efficacia dei primi soccorritori.
Axon ha recentemente lanciato Virtual Reality Simulator Training, un programma di addestramento per gli operatori della sicurezza pubblica. Una maggiore formazione specifica sulle sparatorie di massa potrà migliorare entro 12 mesi la capacità di risposta di chi dovrà far fronte alla situazione.
3 – La capacità di utilizzare droni non letali azionati a distanza allo scopo di rendere temporaneamente incapaci gli assalitori in sparatorie di massa
Il piatto forte della strategia: droni piccoli e leggeri equipaggiati con armi TASER. Axon ha già iniziato a lavorare sugli algoritmi di puntamento per assistere gli operatori a usare con precisione il dispositivo. Tutte le decisioni sull’uso della forza, assicura l’azienda, saranno prese da un operatore umano autenticato e autorizzato. Un operatore che accetta di assumersi la responsabilità legale e morale per qualsiasi azione di forza in situazioni come le sparatorie di massa. Il concept di drone TASER sarà disponibile nel 2023 con una soluzione completa pronta nel 2024.
Una piaga da fronteggiare
Nel 2020, negli USA sono morte 3500 persone in incendi, e 45.000 per ferite da arma da fuoco. Ora, mentre ci sono oltre 10 milioni di idranti anti-incendio, di meccanismi contro le sparatorie non se ne vedono.
Questo perchè, da europeo penso, bisognerebbe vietare del tutto le armi. Un americano la pensa diversamente, però. E così, di contromisura in contromisura, il rischio è quello di mettere armi (“letali” e “non letali”) praticamente ovunque.
Le dichiarazioni di Smith aprono all’ennesimo passaggio senza ritorno, verso un futuro in cui le forze di sicurezza potranno colpire dal cielo e in poco tempo. Per neutralizzare una minaccia, certo, ma potenzialmente anche una protesta, nel più puro stile repressivo delle peggiori distopie raccontate nella fantascienza. Un sogno accarezzato da tempo (avevamo già dato l’allarme ben 7 anni fa), che oggi con il pretesto di fermare le sparatorie potrebbe avere la strada spianata.
Resto in attesa di sviluppi, ma sono davvero sfiduciato.