Ottimi risultati nella prima fase di sperimentazione: in sei mesi il tumore risulta “completamente eliminato” nei 12 pazienti precedentemente affetti da cancro del retto in stadio localmente avanzato.
Il trattamento è consistito nella somministrazione per 6 mesi di un nuovo farmaco a base di anticorpi monoclonali, chiamato Dostarlimab. I partecipanti alla sperimentazione sono tutti piuttosto giovani, con un’età media di 54 anni,ed erano affetti da carcinoma rettale. In tutti e 12 i pazienti, alla fine dei 6 mesi, il tumore è risultato “completamente eliminato”. Il risultato, di per sé molto incoraggiante, è stato presentato all’ASCO, cioè il Congresso Americano di Oncologia (American Society of Clinical Oncology) tenutosi tra il 3 ed il 7 giugno di quest’anno a Chicago. Inoltre, lo studio è stato pubblicato sul New England Journal of Medicine (e ve lo linkiamo qua: https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2201445 ).
Ad oggi qual è la cura per il cancro del retto?
La terapia d’elezione per il cancro del colon retto è la stessa utilizzata per molti altri tumori. Quale? Un mix di chemio e radioterapia seguita di solito dall’intervento chirurgico. Nel caso specifico di questo tumore, l’intervento prevede di norma la resezione del retto, cioè l’asportazione parziale o totale del colon-retto. L’intervento, e quindi la mancanza dell’intestino crasso (cioè appunto il colon-retto) implicano per il paziente la necessità di vivere con una stomia, ovvero un apposito sacchetto per la raccolta delle feci.
Quali sarebbero i vantaggi del farmaco?
La terapia con questo tipo di anticorpi monoclonali permetterebbe ai pazienti di non doversi sottoporre ai cicli di radio e chemio-terapia, che sono estremamente stressanti e mal tollerati dal nostro organismo, seppur necessari in certi casi. Oltre a questo, che già di per sé rappresenta un enorme traguardo, si potrebbe evitare anche l’intervento di asportazione del retto, che è sicuramente molto invasivo e ha delle conseguenze a vita per il paziente.
Quindi lo abbiamo sconfitto? Attenzione…
È ancora presto per cantare vittoria; quelli che abbiamo riportato sono dei risultati di una sperimentazione clinica di fase 2, svolta perciò solo su pochi pazienti al fine di testare l’efficacia e la sicurezza del farmaco. Per avere delle risposte più chiare bisognerà attendere le indispensabili conferme su un più ampio numero di pazienti, con un follow-up a lungo termine dopo la conclusione della terapia.
Ciò che è certo è che questo studio apre delle nuove importantissime prospettive per quanto riguarda la cura del cancro del retto e di alcuni tumori, per ciò che concerne l’efficacia della terapia di tipo immunologico. Non ci resta quindi che aspettare e rimanere fiduciosi!