Enrique Razon, la seconda persona più ricca delle Filippine, ha annunciato lo sviluppo di quella che sarà la centrale solare più grande del mondo. Comprenderà 2.500-3.500 megawatt di pannelli solari e 4.000-4.500 megawattora di batterie di accumulo.
La centrale offrirà energia pulita sufficiente per evitare di bruciare l’equivalente di 1,4 milioni di tonnellate di carbone (o 930.000 litri di petrolio) all’anno, alzando la quota di energie rinnovabili del paese.
Un gigantesco pannello solare nelle Filippine
La struttura fornirà 850 megawatt al maggior rivenditore di energia elettrica delle Filippine, Manila Electric Co., che distribuisce energia nella capitale e nelle aree limitrofe.
Per capire di quanta energia parliamo, considerate che è l’equivalente di quella offerta da qualche centrale nucleare in funzione oggi. E si tratta di energia totalmente disponibile anche durante le ore di picco della domanda, grazie ai suoi sistemi di stoccaggio.
Il progetto sarà completato in due fasi, nel 2026 e nel 2027. Nei prossimi mesi verranno resi noti dettagli ulteriori.
Rinnovabili e affidabili
Progetti come questo introdurranno modelli di energia rinnovabile e affidabile. Un’energia il cui prezzo non ha la volatilità delle importazioni di carburante: durante i suoi 20 anni di contratto, l’energia che produrrà avrà sempre lo stesso costo.
Senza contare la riduzione delle emissioni di gas serra nelle Filippine, che oggi ottengono il 57% della loro energia dal carbone, bruciando l’equivalente di 29 milioni di tonnellate di carburante.
Da due anni a questa parte, però, la politica nazionale è cambiata: incentivi all’uso dei mezzi pubblici e delle bici, moratoria del carbone e investimenti nelle rinnovabili. Oggi rappresentano il 29,1% della capacità installate nelle Filippine.
Questo faraonico progetto darà una spinta ulteriore: e magari un messaggio importante al pianeta, una dimostrazione di forza che (per fortuna) non comprende le armi.