L’azienda biotecnologica United Therapeutics ha appena presentato al pubblico la sua roadmap per realizzare quello che definisce “l’oggetto stampato in 3D più complesso al mondo”. Un’impalcatura polmonare (in gergo tecnico uno scaffold). Un polmone che in futuro potrebbe essere lo standard per i trapianti.
E secondo l’azienda, potrebbe essere un futuro molto vicino. United Therapeutics e 3D Systems, produttore di stampanti 3D, hanno già prodotto un’impalcatura polmonare in grado di funzionare in modelli animali. I prossimi passi prevedono di realizzarne con cellule staminali dei pazienti, per ottenere polmoni umani tollerabili e trapiantabili.
A cinque anni da adesso
La dott.ssa Martine Rothblatt, Presidente e AD di United Therapeutics, non nasconde una grande soddisfazione. “Il nostro scaffold polmonare mostra di poter funzionare, e siamo in grado di realizzarli con velocità e precisione incredibile: rispetto al progetto, il prodotto finale può discostarsi di dimensioni pari a quelle di un capello umano”.
“Col duro lavoro di scienziati e ingegneri dedicati, speriamo di avere l’autorizzazione alla sperimentazione umana di questi polmoni personalizzati e stampati in meno di cinque anni”.
Impalcature polmonari con stampa 3D
Da anni 3D Systems e United Therapeutics lavorano allo sviluppo del loro processo chiamato Print to Perfusion. Un piano per consentire la stampa 3D di scaffold ad alta risoluzione che possono essere perfusi con cellule viventi per creare tessuti.
Il processo consente la stampa di scaffold in idrogel di grandi dimensioni, vascolarizzati e altamente dettagliati con il potenziale per aprire una gamma di nuove applicazioni dei tessuti. I progressi enormi di questa tecnologia hanno generato un vero e proprio terremoto.
Investimenti in medicina rigenerativa, acquisizioni di aziende legate alla stampa e alla biostampa in 3D ed altre iniziative hanno consentito di arrivare ad un primo risultato sorprendente. Realizzare una “sacca d’aria” in grado di funzionare come un polmone sui modelli animali è una pietra miliare.
Polmoni stampati: studi clinici sull’uomo entro cinque anni
Il design dell’impalcatura polmonare stampabile in 3D che potrebbe sostituire i polmoni per i trapianti è un record assoluto. 44 trilioni di voxel distribuiti per realizzare la forma di 4.000 km di capillari polmonari e 200 milioni di alveoli. Il tempo renderà queste strutture praticamente perfette, e non è un caso che le due aziende stiano già sviluppando altri organi come rene e fegato.
Con le tecniche di biostampa, se oggi questa tecnologia fosse già diffusa si potrebbe ottenere un polmone biostampato in meno di tre settimane.
Potete immaginare quanto sarà più rapido anche solo tra 5 anni, quando si spera che sarà sicura al punto da poterla testare sugli umani?
Una scorta illimitata di polmoni
Ottenere in poco tempo un numero infinito di organi che non richiedano immunosoppressione e non provochino rigetto sarà una svolta totale.
Gli studi clinici (segnate l’anno: 2027) saranno il primo passo verso un futuro di organi stampati in 3D e fatti con le cellule dello stesso paziente, sicuri e totalmente trapiantabili.