Nel corso di una recente esplorazione delle profondità oceaniche della dorsale atlantica centrale del Nord, in gran parte ancora non mappata, i ricercatori hanno scoperto molti fori scavati nei sedimenti, tutti disposti in centinaia di linee rette.
Tali fori nel fondale marino, visibili e di immediata localizzazione, sono molto diffusi. E sono anchee distanziati in modo uniforme: se non si trovassero a 2,5 chilometri sotto la superficie dell’oceano, nel bel mezzo del nulla, sembrerebbero realizzati da mani umane.
Cosa sono?
I ricercatori a bordo della nave Okeanos Explorer della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) degli USA hanno usato un sommergibile robotico per esplorare una cresta vulcanica sottomarina a nord dell’arcipelago delle Azzorre, vicino alla terraferma del Portogallo, il 18 luglio.
Circa una settimana dopo, i ricercatori hanno identificato altre quattro serie di fori. Si trovano a circa 483 chilometri (300 miglia) di distanza dai primi, e a 1,6 chilometri (1 miglio) di profondità. Oggi chiedono aiuto al pubblico per capire che diavolo hanno appena visto.
Fori sui fondali oceanici, sorpresa: non sono “nati” ieri.
“I fori sembrano fatti quasi dall’uomo. I piccoli cumuli di sedimenti intorno a loro suggeriscono che siano stati scavati”, scrive il NOAA in un comunicato stampa. E sapete una cosa? Non è il primo ritrovamento di questo tipo: queste file di fori lasciano perplessi gli scienziati da quasi 20 anni. Un documento del 2004 riportava un avvistamento nella stessa regione quell’anno. I ricercatori li hanno chiamati “lebensspuren” per descrivere i fori. In tedesco significa “tracce di vita”.
“La fonte delle buche o il modo in cui sono state costruite è sconosciuta, ma il sedimento sollevato può indicare lo scavo da parte di un organismo vivente”, scrissero all’epoca gli autori.
Nessuno dei nostri primi piani ha mostrato alcun segno di organismi viventi, tuttavia. E non sappiamo se i fori siano collegati sotto la superficie del sedimento.
Questa stranezza è uno dei motivi che hanno portato alla spedizione NOAA Voyage to the Ridge 2022, da maggio a settembre 2022. Gli scienziati stanno campionando i sedimenti intorno ai fori utilizzando il dispositivo di aspirazione del sommergibile nella speranza che possa far luce sul fatto che qualcosa viva o meno lì dentro.
Prossime missioni
Il biologo del NOAA Michael Vecchione, presente sia nel 2004 che nelle spedizioni di oggi, ha un forte interesse a capirci di più: “c’è qualcosa di importante che sta succedendo lì e non sappiamo cosa sia”, dice. “Questo mette in evidenza il fatto che ci sono ancora molti misteri negli oceani“.
La dorsale medio-atlantica è un punto caldo per i terremoti ed è anche sede di straordinarie prese d’aria idrotermali dove il magma fornisce il calore all forme di vita che abitano le profondità oceaniche. Le missioni Voyage to the Ridge 2022 sperano proprio di scoprire di più su questa vita, inclusa la fonte degli strani fori.
Potete seguire live (a questo indirizzo) il prossimo programma di immersione per questa spedizione: il primo che scopre qualcosa avvisa gli altri, ok?