Da anni la fantasia degli architetti ipotizza habitat spaziali dalle forme più disparate: sfere ermetiche, cupole geodetiche ed edifici a forma di lanterna. Per un team di ricerca giapponese, il futuro delle colonie spaziali umane ha la forma di un cono.
In occasione di un evento tenutosi il 5 luglio (qui sotto il video, in inglese), un team congiunto dell’Università di Kyoto e dell’impresa di costruzioni Kajima Corporation ha mostrato le immagini di una “struttura abitativa a gravità artificiale”. Una struttura che avrebbe una forma tale da imitare le condizioni terrestri. L’edificio rotante, alto 1.300 metri e soprannominato “The Glass”, utilizzerà la forza centrifuga per completare una rivoluzione completa ogni 20 secondi. Questa caratteristica doterà l’edificio di una gravità come quella terrestre.
Un focus sulla ricerca sulla gravità artificiale all’inizio dell’era del turismo spaziale
I ricercatori giapponesi affermano che creare un ambiente con gravità artificiale simile a quella sulla Terra è la chiave per prosperare nello spazio. “Senza gravità, i mammiferi potrebbero non essere in grado di riprodursi. I loro figli potrebbero non svilupparsi bene”, spiega il team in un comunicato stampa . “Quando una persona cresce in un ambiente a gravità zero o bassa, il suo corpo cambierebbe in modo che non sarebbe in grado di stare in piedi sulla Terra”.
È vero. Non abbiamo idea di come i bambini si adattino a uno stato di assenza di gravità, la ricerca sulla gravità della NASA si è in gran parte concentrata sugli adulti. Gli studi dimostrano che viaggiare nello spazio in assenza di gravità artificiale può causare perdita ossea, mal di schiena e perfino calcoli renali.
Via via che il turismo spaziale diventerà accessibile sarà sempre più importante studiare gli effetti degli ambienti di microgravità sul corpo umano.
Rendere ospitali gli altri pianeti
I ricercatori invitano a pensare ad altre costruzioni a gravità artificiale per sostenere gli insediamenti su altri pianeti, oltre che per sviluppare un sistema di trasporto spaziale. E non mancano di idee anche radicali, come quella di un sistema a “binari spaziali esagonali” in grado di mantenere normale la gravità di qualunque navicella ci passi attraverso. Fa molto Galaxy Express 999 (銀河鉄道999 Ginga Tetsudō Surī Nain), vero?
“Stati Uniti ed Emirati Arabi Uniti propongono di costruire una colonia su Marte, ma io vorrei presentare un progetto unico del Giappone”, dichiara Yosuke Yamashiki, professore del Centro di ricerca sulla cosmologia umana SIC dell’Università di Kyoto. “Gli altri Paesi non hanno le stesse tecnologie di base necessarie per l’esplorazione umana dello spazio”. Parole ambiziose.
Fanno eco quelle di Takuya Ohno, architetto e ricercatore della Kajima. “Lo sviluppo di una struttura residenziale a gravità artificiale con l’Università di Kyoto sarà uno spartiacque nella ricerca spaziale”. “Lavoreremo per rendere questa ricerca congiunta significativa per l’umanità”.
Con i giapponesi non si può mai dire: da piccolo non avrei mai detto, ad esempio, che avrei visto dal vivo uno di quei robottoni che svolazzavano in tv.