L’Università pubblica di Navarra, in Spagna, ha annunciato con un comunicato stampa lo sviluppo di un dispositivo di levitazione sonica chiamato LeviPrint. Cosa fa questa macchina? Crea onde sonore specifiche per sollevare materiale edile senza doverlo toccare. Non si tratta di levitazione magnetica, lo avrete capito.
L’esperimento di base è stato condotto su una scala molto più piccola di un edificio a grandezza naturale, su un “ponte” realizzato legno e resina.
Come funziona LeviPrint, dispositivo a levitazione acustica
La macchina fa uso di un suo braccio robotico per formare, indirizzare e dirigere le onde sonore in grado di raccogliere i materiali. Nei test in scala è stata perfettamente in grado di ruotare, capovolgere e manipolare la colla e la resina per aggiungerle alla struttura e mantenerla intatta.
LeviPrint opera a 40 kilohertz, una frequenza quasi doppia rispetto a quella percepita dagli esseri umani. Quando le onde sonore si formano, intrappolano letteralmente gli oggetti al loro interno e consentono di trasportarli senza contatto. Levitazione pura, né più, né meno.
Frenate, prima di immaginare antiche tecnologie che permettono agli egizi di sollevare le piramidi (misteri apparentemente senza spiegazione). Il più grande tra gli oggetti trasportabili al momento è lungo appena 6 centimetri, presto per l’impiego in un’attività umana, ma la levitazione acustica funziona perfettamente.
Si potrà scalare?
I creatori della tecnologia ne sono straconvinti, e sono già intenti ad elencarne i futuri vantaggi. Tra i principali, la riduzione della contaminazione incrociata tra le macchine e la necessità di cambiare strumenti per gestire oggetti specifici.
Il team intende continuare a migliorare le capacità di LeviPrints e introdurre l’era dell’edilizia “contactless”. Ma il progetto non finisce qui: LeviPrint è in fase di sviluppo anche per introdurre la levitazione acustica in campo medico.
Per essere precisi, i ricercatori cercano un modo per usare la capacità di LeviPrint di manipolare senza contatto anche i liquidi interni, ad esempio per spostare telecamere in miniatura e farmaci all’interno del corpo. Il tutto senza alcuna attività magnetica o elettromagnetica, ovviamente.
Tornerebbe utile in qualsiasi polo medico italiano o estero: e se la tecnologia si perfezionerà, state certi che la parola “levitazione” non sarà mai più associata alla magia, ma alla pratica. Che si dica “levitazione sonica” o “levitazione acustica”, poi, non importa. Su questo lascio i miei bei punti di sospensione. Ciò che conta è andare verso l’alto, giusto?