L’artrite è una bestia terribile, che colpisce circa un adulto su quattro in tutti i paesi occidentali: per questo gli scienziati si stanno rivolgendo alla scienza per trovare una cura.
Le lesioni alle ginocchia sono estremamente comuni. Le opzioni di trattamento sono attualmente limitate ad antidolorifici, terapia fisica o, in scenari estremi, ricostruzioni complete. Un team della Duke University ha appena sviluppato un’alternativa all’idrogel che ha superato le prestazioni della cartilagine naturale in termini di durata e resistenza.
Una cartilagine sintetica
La nuova cartilagine appena sviluppata è tre volte più resistente all’usura e può sopportare pressione e forza maggiori rispetto alla cartilagine umana. La scoperta è stata dettagliata su Advanced Functional Materials (vi linko qui l’articolo).
È costituita da scaglie di fibre di cellulosa nelle quali è stato iniettato un polimero chiamato alcol polivinilico. Le fibre di cellulosa si comportano come fibre di collagene naturale, e l’alcol polivinilico aiuta a mantenere la forma originale della cartilagine artificiale. Insieme, formano una sostanza gelatinosa flessibile, ma resistente.
Quanto resistente? Tanto. “Una resilienza fuori scala”, dice Benjamin Wiley, professore di chimica della Duke University che ha condotto lo studio.
Qualche dato sulla cartilagine “di laboratorio” (e sulle nostre future ginocchia)
Rispetto alla cartilagine naturale, la versione realizzata in laboratorio è più forte del 66% in compressione, il 26% in tensione, il 300% più resistente all’attrito. In soldoni? Immaginate una forza capace di tenere insieme sette pianoforti a coda ad un portachiavi, senza farli staccare. Niente male, no?
Gli impianti che utilizzano questo nuovo idrogel sono in fase di sviluppo in queste settimane. Verranno prima testati sugli ovini e, in caso di successo, entreranno in studi clinici sull’uomo entro aprile 2023.
Riuscite ad immaginare ginocchia che resistono tre volte tanto alle sollecitazioni della deambulazione? Il futuro muove i primi passi di un lungo, lungo viaggio.