Un minuscolo chirurgo robot telecomandato è in fase di completamento (dopo 20 anni di sviluppo!) e sarà presto inviato nella più esclusiva location conosciuta: la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). In collaborazione con l’azienda di robotica Virtual Incision, gli ingegneri dell’Università del Nebraska hanno sviluppato una soluzione che consente agli esperti medici di eseguire interventi chirurgici a distanza.
Si chiama “miniaturized in vivo robotic assistant”, per gli amici MIRA. Può essere controllato a distanza e persino eseguire interventi chirurgici in modo autonomo: la NASA conta di testarne le sue capacità nello spazio entro i prossimi due anni.
Un chirurgo robot (a me pare un multifunzione da cucina, ma vabè)
A prima vista, il robot che pesa meno di un chilo sembra quasi un piccolo utensile da cucina: un minipimer, per essere precisi. Ha un corpo allungato che ospita alcuni interruttori ed un artiglio alla sua estremità: mettetevi comodi, è l’artiglio ad eseguire l’intervento chirurgico vero e proprio.
Superfluo menzionare la presenza di diverse telecamere che aiutano a pilotare l’assistente chirurgo a distanza. Saranno utili al personale da terra per vedere come MIRA si comporterà a bordo della ISS. Per la verità, nei programmi NASA del 2024 ci sono test del tutto autonomi: il robot taglierà fili di sutura, spingerà cilindri lungo una guida, cose così, per allenarsi a fare sul serio in altri momenti.
Se restiamo sul nostro pianeta, però, MIRA ha già un ruolino niente male. Il chirurgo a distanza ha risposto a comandi anche a 1500 chilometri di distanza, eseguendo perfino resezioni di un colon senza creare alcun problema ai tessuti operati.
A cosa servirà MIRA sulla ISS?
Dubito che a breve o a medio termine questo aggeggio fornirà cure mediche agli astronauti. Bisognerà capire nei prossimi anni quanto MIRA risponde alle sollecitazioni dello spazio, e quanto lavora bene in ambienti a gravità zero.
Se questi passaggi saranno superati, però, non escludo che i professionisti medici (sia da lontano che a bordo) useranno MIRA come aiuto chirurgo per eseguire operazioni sugli astronauti. Virtual Incision dice che questa cosa sarà possibile entro 50 anni, spingendosi sui 100 anni per un intervento chirurgico completamente autonomo nello spazio. Forse però lo dice solo per rassicurare.
“Via via che le persone andranno sempre più lontano nello spazio, un giorno potrebbero aver bisogno di un intervento chirurgico”, dice Shane Farritor, professore di ingegneria e co-fondatore di Virtual Incision, in un comunicato stampa. “Stiamo lavorando per questo obiettivo”.
Operazione spazio
MIRA è il secondo tentativo recente della NASA di portare un’assistenza sanitaria futuristica sulla ISS. A inizio anno l’agenzia ha teletrasportato olograficamente (o meglio, “oloportato”) il chirurgo Dr. Josef Schmid trasmettendo un suo avatar 3D live sulla stazione spaziale.
Sta cominciando a diventare un po’ troppo simile a Star Trek: Next Generation, vero? Chiamate “Il dottore” (Robert Picardo), presto.