I ricercatori Perseverance Mars della NASA hanno annunciato oggi che il rover ha raccolto diversi interessanti campioni di roccia contenente materia organica da un antico delta fluviale su Marte. Il rover ha ora conservato questi campioni per una futura missione in cui si prevede di recuperarli e riportarli sulla Terra (sarebbe una prima assoluta).
Nella conferenza stampa di ieri lo scienziato del progetto Perseverance, Ken Farley, era raggiante. “Queste rocce ci hanno mostrato la più alta concentrazione di materia organica che abbiamo trovato finora nella nostra missione. Ed è davvero interessante visto che le molecole organiche sono i mattoni della vita”.
Sebbene entrambi i rover Perseverance e Curiosity abbiano trovato sostanze organiche su Marte, sono le prime trovate in un’area che presentava potenziali sedimenti e depositi salini di un lago di molto tempo fa in cui le condizioni avrebbero potuto sostenere la vita.
Con i quattro campioni raccolti nel delta, che gli scienziati ritengono sia un ex fondale di un lago, il rover ha ora raccolto un totale di 12 campioni. Potete vedere maggiori dettagli su ciascun campione su questo sito web della NASA.
Jezero, un buon posto per cercare materia organica
Il sito di atterraggio del rover, il cratere Jezero di cui vi ho già parlato qui, ospita questo delta a forma di ventaglio formatosi circa 3,5 miliardi di anni fa, in quella che sembra essere la convergenza di un fiume marziano e di un lago.
Il 20 luglio, il rover ha abraso parte della superficie del cratere in modo da poter analizzare l’area con lo strumento chiamato Scanning Habitable Environments with Raman & Luminescence for Organics & Chemicals (per gli amici SHERLOC).
Ciò che l’analisi di SHERLOC ha rilevato è che i campioni contengono una classe di molecole organiche correlate a quelle dei minerali solfati. Una scoperta che può fornire informazioni significative sugli ambienti acquosi in cui si sono formati.
“Personalmente,” dice lo scienziato SHERLOC Sunanda Sharma, “trovo questi risultati fantastici. Sembra che siamo nel posto giusto con gli strumenti giusti in un momento molto cruciale”.
C’era vita su Marte?
Ci sono processi chimici che producono queste molecole e che non richiedono vita, ma la presenza di queste molecole organiche specifiche è considerata una potenziale biofirma. Una sostanza o struttura che potrebbe essere la prova della vita passata sul pianeta Rosso.
Non starei nella pelle se fossi un ricercatore di Mars Sample Return: questa missione avrà un’importanza cruciale nella nostra conoscenza del cosmo.
I piani sono di atterrare vicino o nel cratere Jezero, portando un piccolo razzo su cui sarebbero caricati i campioni raccolti da Perseverance. Due elicotteri simili a Ingenuity fornirebbero una capacità secondaria per recuperare altri campioni. A quel punto, un’altra navicella spaziale catturerebbe il razzo con i campioni nell’orbita di Marte e poi la riporterebbe sulla Terra, forse dall’inizio alla metà dei prossimi anni ’30.
Entro un decennio, in sintesi, avremo una risposta forse definitiva a un quesito che ci portiamo dietro da oltre un secolo.