Lo studio di design Crosby Studios ha creato con la società di tecnologia Zero10 un negozio fisico piuttosto singolare. Un negozio che offre ai clienti un’esperienza di vendita al dettaglio, certo, ma di moda digitale. E lo fa in un ambiente di realtà aumentata.
Mi spiego meglio? Il negozio, un pop-up store aperto nel quartiere SoHo di Manhattan, consente ai visitatori di provare digitalmente una selezione di abiti che non esistono nella realtà fisica. Si possono indossare solo in ambienti digitali. Il team che ha realizzato il progetto lo definisce una “porta fisica” al metaverso.
Moda digitale, esperienza reale
A vederlo, il negozio sembra piuttosto reale: anche perchè lo è. La facciata presenta una classica vetrina con pilastri, dipinta con pedine grigie e bianche per suggerire l’integrazione tra fisico e virtuale. I visitatori entrano in un’anticamera completamente bianca che conduce in un corridoio coperto da un motivo a pixel, come se attraversassero un’area di transizione.
Lungo il corridoio, in questa “terra di mezzo” i clienti possono trattenersi in un’area bar, o andare direttamente in fondo. Lì, in una più ampia area lounge, ci sono diverse cabine allineate alla parete centrale: lì le persone potranno cimentarsi con la moda digitale provandosi gli abiti.
La collezione
Al momento, gli abiti digitali che fanno parte di questa esperienza sono cinque: i visitatori possono “indossarli” scaricando un’app sul loro smartphone e poi puntando il telefono su di sé, o su un’altra persona, per vederli indossati.
Gli abiti cambiano taglia e si adattano perfettamente alle misure e alla corporatura di chi se li sta provando. Un modo, dicono i realizzatori, di rendere i consumatori più a loro agio con la moda digitale, integrandola con la routine (più familiare) della visita ad un negozio fisico.
Fisico e digitale, un futuro di coesistenza?
“Il nostro progetto è una vetrina di come il design e la tecnologia potrebbero coesistere in un mondo ‘ibrido’ dove realtà fisica e digitale saranno sempre più collegati”, dice George Yashin, CEO di Zero10 . “Volevamo creare un nuovo concetto di spazio che rispondesse alle esigenze dei rivenditori per attirare una nuova generazione di consumatori”.
Che ne pensate? Personalmente apprezzo lo sforzo di esplorare questa integrazione, ma non immagino un futuro nel quale le persone debbano recarsi fisicamente in un posto distante solo per provare moda digitale che sarà indossata nel metaverso. A meno che il metaverso non sia dove qualcuno teorizza: cioè ovunque, in uno spazio “sovrapposto” a quello della realtà fisica e non in un luogo “chiuso” nei confini di un visore di realtà virtuale.
Ad ogni modo staremo a vedere: in questo campo tutto è magmatico, e assisteremo nei prossimi anni a molti tentativi di mettere a fuoco questa tecnologia, non tutti andranno a segno.