Il 21 agosto dello scorso anno, in un tranquillo sobborgo di Plymouth, in Inghilterra, un ragazzo di 22 anni ha ucciso sua madre con un fucile da caccia. Pochi istanti dopo, è corso in strada e ha iniziato a sparare a chiunque incontrasse, uccidendo altre quattro persone (compresa una bimba di tre anni). Sei minuti dopo, mentre la polizia arrivava sul posto, si è ucciso.
La “sparatoria di Plymouth”, così l’hanno definita i media inglesi, è sembrata un atto basato sulla follia casuale, una lite domestica sfuggita rapidamente al controllo. L’autore della sparatoria aveva un passato di depressione e di esaurimento nervoso. È stata una tragedia, ma con elementi che devono far riflettere, e una parola che forse conoscete già, forse no. La parola è “Incel”.
In tutto il Regno Unito e nel resto del mondo TG e giornali hanno iniziato ad etichettare il ventiduenne barbuto e riccioluto come un “Incel”. Uno facente parte di una comunità online di uomini, per lo più giovani, che condividono opinioni estreme basate sulla percezione di non essere in grado di attrarre le donne dal punto di vista sessuale, e che ritengono che questa violenta sparatoria sia un atto di terrorismo.
Cosa sono gli Incel, fenomeno in crescita
Quello di Plymouth non è stato il primo e non sarà l’ultimo omicidio di massa con risvolti comuni. Dello stesso tenore altre sparatorie negli USA (purtroppo celebre il cd. “Massacro di Isla Vista” perpetrato dallo studente 22enne Elliot Rodger), in Canada (Attentato di Toronto da parte di Alek Minassian) e in Asia. Tante sembrano mettere gli incel direttamente nel mirino, e fanno sorgere una domanda vera, urgente: come possiamo gestire la crescita di questo radicalismo? Come possiamo gestire un fenomeno letteralmente terroristico che si muove su binari così “border line”, cresce con la fluidità e l’ambiguità di tante comunità ideologiche che in rete vengono a contatto e si alimentano con facilità?
Io, Incel
Incel è un termine usato per indicare un “celibe involontario” che partecipa alla sottocultura online di individui che la pensano allo stesso modo e lottano per trovare un potenziale partner, o quantomeno relazioni romantiche e sessuali significative. E non sarebbe prettamente maschile: il termine è nato nel 1993 quando una studentessa universitaria canadese ha creato un sito web per discutere della sua mancanza di vita sessuale. Col passare dei decenni, il termine e la comunità si sono evoluti e si sono appropriati di un segmento subculturale di una più ampia comunità di “attivisti per i diritti degli uomini” nota come “Manosfera”.
Gli “Incels” non sono un movimento. Un movimento è un gruppo di persone legate da un obiettivo comune”, spiega Naama Kates, conduttrice di un podcast che esplora le torbide profondità di quell’universo che chiama Inceldom. “Gli Incel non hanno un obiettivo,” sostiene. “Sono fatalisti, punto”. È vero? È tutto così semplice da definire?
Cronache dalla Manosfera
Il canale di discussione o il forum degli Incel può essere anche incredibilmente misogino e violento, ed esprimere odio verso le donne (definite “femoidi”). Talvolta i post elogiano i “Santi”, assassini di massa che, secondo alcuni utenti, hanno ucciso “in nome della causa”.
“La gente trova ciò che dicono ripugnante, comprensibilmente”, ha spiegato Kates.
In molti post c’è una sorta di ideologia subculturale secondo cui le donne sarebbero interessate solo a partner sessuali fisicamente attraenti, noti come “Chad”. Donne a loro volta classificate tramite una teoria, LMS, che ritiene l’attrattiva come intersoggettiva e misurabile su una scala 0-10.
Alcuni Incel forum italiani: Brutti.red, Forum of Ugly, Un Brutto Forum, The incel forum
La difficoltà di analisi su questi episodi è figlia della difficoltà più ampia di analizzare a fondo il sostrato culturale nel quale si muovono questi gruppi in rete. L’Inceldom è molto variegato, e io stesso ho ricevuto spunti importanti che mi hanno indirizzato a migliorare questo articolo.
Gli Incel sono uomini che sentono di avere il diritto alla compagnia e all’intimità femminile. Attribuiscono la colpa della loro mancanza di successo alle donne, ritenendo che queste dovrebbero essere più equamente predisposte in termini di attenzione sessuale. Credono generalmente che, in questa nuova era femminista, una donna non sia più limitata dal suo “valore di mercato sessuale” (lms redpill, vedi sopra per “lms” e più giù per redpill) e che tutta questa libertà di scegliere un possibile partner romantico abbia rovinato l’ordine naturale delle interazioni romantiche tra uomini e donne. In alcuni casi, questo sentimento può portare alla violenza e all’estremismo.
Incel significato in pillole: non uno, ma tanti gruppi
Il “celibe involontario” (involuntary celibate) che in un gergo alla Matrix ha “ingerito una pillola blu” è detto appunto Blue Pill. È il classico bravo ragazzo, spesso egualitario o femminista. Lo stereotipo attuale su individui come lui è che crede che le ragazze apprezzeranno di più i suoi gesti se si impegnerà di più per essere un bravo ragazzo. Sbagliando. Spesso si sforzerà nella speranza di impressionare la ragazza, ma i suoi gesti non saranno apprezzati. È un bravo ragazzo, e nella subcultura Incel verrà schiacciato per questo.
E poi ci sono gli “Incel che odiano gli Incel”. Talvolta si tratta di Blue Pill che sono stati traditi, e hanno visto i loro onesti sforzi mortificati da una donna. Hanno scelto la “pillola rossa”, sono passati al lato “oscuro”, si sono “risvegliati”. In altri termini sono detti Red Pill. Rudimenti di teoria redpill: credono che gli uomini non detengano realmente alcun potere e privilegio nella società e che il femminismo abbia dato tutto il potere alle donne. Per questo, avendo capito le regole, puntano a trarne vantaggio. Seguono le regole della giungla, “look money status”: soldi, fisico prestante, valori che pensano siano la giusta moneta per una donna. Perchè, l’ottica è questa, alla donna interessano solo fisico e soldi. Tecnicamente il redpillato non sarebbe Incel, poichè celibe “volontario”. In realtà il confine tra scelta obbligata e consapevole è labile.
Infine, ci sono i Black Pill, quelli che hanno preso la “pillola nera”. Una pillola finale, velenosa, fatalista, che amplifica la cospirazione, la rende ineluttabile. Per loro, considerata l’infinita possibilità femminile di trovare un partner, il celibato è inevitabile quando ci sono caratteristiche “biologiche” come un cranio piccolo o pochi muscoli. Per loro i Red Pill (anzi: i “redpillati”) sono degli illusi, perchè non esiste alcun modo di migliorare la situazione. Questa tipologia di Incel immersa nella “teoria redpill” cerca conforto in altri uomini con le stesse caratteristiche, e quindi nella loro ottica con lo stesso “inevitabile destino”.
E lì nasce il sostrato, che può deragliare. Forse, anzi, è già deragliato.
Per completezza di informazione (grazie agli spunti ricevuti via mail da un lettore attento). C’è anche un altro gruppo “non pillato”, detto MGTOW – “men going their own ways”. Per esempio, gli uomini che decidono di essere single e di godersi semplicemente la vita. Il più delle volte si tratta di uomini che hanno subito un divorzio e hanno perso tutto, ad esempio i soldi o i figli, o che hanno subito abusi da parte del partner. A volte dietro un MGTOW c’è un ex red pillato. A volte si tratta di giovani che hanno smesso di credere nel matrimonio dopo aver sentito molte storie negative su di esso. Riconoscibili per la loro stabilità emotiva, la propensione a vivere da sole e i numerosi amici maschi, tra loro si trovano spesso uomini “belli” e di successo. In genere hanno hobby unici (giardinaggio, ecc.), che li distinguono dagli altri. Non credono piú nel matrimonio e spesso diventano cosí dipendenti dalla libertà del single che non riescono piú a tornare indietro (l’idea di base é che si sono arresi all’amore ma non alla vita).
Incel Italia
Sebbene non esista una comunità incel centrale in Italia, ci sono alcuni forum incel popolari dove gli italiani si riuniscono: ospitano discussioni su tutto, dagli artisti alla filosofia politica. Esistono anche comunità più piccole su Reddit e 4Chan.
È interessante notare che la comunità italiana sembra essere composta principalmente da giovani uomini provenienti da ambienti di classe medio-alta. Questo è in contrasto con la comunità nordamericana, che generalmente si pensa sia composta da uomini della classe operaia. Ci sono diverse spiegazioni possibili per questa differenza. In primo luogo, potrebbe essere dovuta a diversi atteggiamenti nei confronti del sesso e delle relazioni nelle due culture. Potrebbe anche essere che gli uomini di classe medio-alta in Italia abbiano standard più elevati per le donne rispetto alle loro controparti nordamericane (avanti con la redpill e vera ostilità fieramente manifestata).
Qualunque sia la ragione di questa differenza, è chiaro che la comunità italiana è unica. Sebbene le sue dimensioni impallidiscano rispetto a quelle della comunità nordamericana, essa fornisce comunque preziosi spunti di riflessione su questo fenomeno globale.
Dove sta andando l’Inceldom
Come ogni sottocultura online, che si tratti di sostenitori di una band o di fan di Star Trek, c’è sempre un fattore unificante. Per gli Incel è la misoginia. Tuttavia, la portata e il raggio d’azione variano e non c’è un limite che definisca un membro della comunità. Gli stessi gruppi sono talvolta in rotta tra loro: un Blue Pill si considera un acerrimo nemico di un Red Pill Incel, ad esempio.
Possiamo davvero temere che il fenomeno produca una forma di “terrorismo”?
Io direi di no. In genere, il radicalismo si trasforma in terrorismo violento quando risponde a una minaccia o persegue chiari obiettivi politici. L’atto violento (nelle intenzioni di un terrorista) serve a rimuovere tale minaccia, o a raggiungere questi obiettivi. In parole povere? I gruppi terroristici hanno programmi chiari, diretti e unificati per affrontare la minaccia percepita. L’orda di cospirazionisti, troll e incel su internet non ce l’ha. Punto.
E allora torniamo al soggetto isolato, e al perché uccide.
Il terrorista nichilista
Alcuni esperti sostengono che la mancanza di un piano chiaro o di una motivazione politica sia proprio ciò che spinge alcuni individui di queste comunità Incel a compiere atti di violenza.
“All’interno di certi spazi online ideologicamente nichilisti, la disconnessione e l’ampio malcontento nei confronti della società sono al centro della visione del mondo, e spesso viene incoraggiata la ribellione attiva contro la società. In una forma o nell’altra,” scrive il ricercatore Simon Purdue (questi i suoi contatti).
Purdue sostiene che un giovane uomo nella comunità redpill incel (o comunque basato e redpillato o no) e altre comunità fataliste simili possono passare alla violenza proprio perché credono che le loro azioni non abbiano importanza. Sono iper stimolati da idee e immagini violente che li “desensibilizzano” e “la morte è vista come qualcosa da accettare o addirittura da lodare”.
Questo è il problema di fondo. Sebbene solo una piccolissima minoranza sarebbe violenta, è fondamentale individuare e prevedere quando il pensiero radicale può diventare un omicidio di massa.
Prevenire massacri di matrice incel: non è affatto facile
Nel caso del nichilismo ideologico, il processo di radicalizzazione avviene in modi diversi, a ritmi diversi e in persone “fuori dai radar”, che spesso nel loro gruppo sociale non sono considerate a rischio di radicalizzazione, ma lo possono essere.
Nel quadro di un mondo che sta entrando sempre di più in una fase di “onniviolenza” (ne parlavamo qui) la prospettiva di dover fronteggiare “terrorismi” atomizzati e singolari, ma con un filo comune può essere, anzi È più che concreta.
Gli esperti concordano sul fatto che la soluzione debba essere multiforme. Molti giovani fanno parte di questi gruppi, quindi l’educazione e il coinvolgimento della comunità sono strategie chiave.
“Dobbiamo fare in modo che i giovani sentano un legame forte con le loro comunità reali, oltre che con quelle online,” dice Purdue. “Che siano la scuola, il posto di lavoro o altri luoghi”.
Molti omicidi di massa, in particolare quelli con motivazioni sociali, prendono di mira proprio la loro stessa comunità, spesso uccidendo persone con le quali potrebbero aver avuto precedenti interazioni. Questo dice molto.
Sono persone escluse dalla società in molti modi, e prevenire significa aiutarli a sentirsi connessi e valorizzati.
Quando partirà la prossima pallottola sarà già troppo tardi, e noi avremo fallito ancora.