Un terzo di tutta l’energia utilizzata in casa è destinata al riscaldamento e al raffreddamento. E la maggior parte di questa energia fuoriesce attraverso il tetto ed ogni muro. Isolando la casa, lo sapete, si può trattenere più energia, tagliare le spese delle bollette e contribuire anche alla lotta climatica.
Oggi che il tema del risparmio energetico è salito alla ribalta (per i motivi peggiori, purtroppo), potrebbe tornare utile un’invenzione quasi dimenticata, sviluppata da un architetto ungherese.
Isolamento “all’acqua”
Correva l’anno 2015, e Matyas Gutai era un giovane architetto ungherese che inventò una interessante soluzione per l’edilizia: un muro di vetro pieno d’acqua come sistema di isolamento per le case. Un sistema che avrebbe sostituito per buona parte le attività di riscaldamento e raffreddamento, senza contare la resa estetica significativa per un edificio.
Lo chiamò AllWater Panel, e all’epoca fu descritto così:
“L’acqua è un formidabile distributore di calore: lo raccoglie e lo ridistribuisce rapidamente, con maggiore efficienza rispetto ai materiali convenzionali. Soluzioni pesanti come mattoni o cemento offrono capacità di accumulo di calore decenti, ma non ottimali. E in più sono anche piuttosto costosi. La mia soluzione è più efficace”. È così? Diamo un’occhiata.
Un muro di vetro
La soluzione di Gutai è l’equivalente dell’installazione dei doppi vetri per gli infissi, ma applicata ad ogni muro della casa.
AllWater è costituito da due pannelli vetrati, uno dei quali può essere anche opaco, da 5cm di spessore. In mezzo, acqua. Fine.
I pannelli vengono consegnati vuoti, per renderli più trasportabili, e riempiti d’acqua una volta posizionati accanto al muro portante (che resta chiaramente in cemento). L’acqua presente nel muro di vetro è collegata alla rete: per questo si riscalda ‘a comando’, determinando un microclima su tutte le superfici della casa.
Può funzionare?
Non lo so, e forse non lo sapremo mai. L’invenzione non è mai stata davvero commercializzata. L’ingegnere ungherese sostiene che un muro AllWater consente un risparmio di circa il 40% su riscaldamento e condizionamento: in caso di abbinamento a fotovoltaico o geotermico, il sistema diventa virtualmente a costo zero.
Non è tutto: la resistenza meccanica e termica di questo muro di vetro renderebbe la soluzione molto adatta alle zone sismiche, e molto efficaci anche contro gli incendi.
L’idea può sembrare strana, ma potrebbe essere perfettamente utilizzata su facciate o tetti che richiedono luce e trasparenza. Al momento della sua invenzione aveva ottenuto un finanziamento dall’Unione Europea di 50.000 euro e cercava partner per commercializzare la sua soluzione.
Non ho idea del perchè questa invenzione sia caduta nel dimenticatoio: da allora il sistema è stato installato in diverse abitazioni, ma non è riuscito ad ottenere una diffusione di massa. Forse meriterebbe un approfondimento.