Siamo nel 2022, eppure trovare il giusto paio di occhiali è ancora un processo difficile e datato. Bisogna provarne ogni singolo paio finché non si trova quello giusto, che più o meno sembri avere un aspetto gradevole. Poi, generalmente, si resta nel dubbio se sarebbe stata più bella un’altra montatura.
Bezier sta cercando di cambiare questa situazione con una soluzione basata su scansione algoritmica e (finalmente un’applicazione dal potenziale davvero mainstream!) design generativo.
Per chi non lo sapesse:
Il design generativo è un tipo di design che si concentra sulla generazione di nuove idee o soluzioni. Fa spesso uso di algoritmi per creare nuovi progetti, che possono poi essere valutati e perfezionati. Un processo che consente una maggiore varietà di opzioni e possibilità, oltre a maggiore efficienza e precisione. In altri termini si impostano degli obiettivi, un algoritmo realizza dei modelli, il cervello umano li perfeziona: un esempio di “collaborazione” tra uomo e macchina che ha già prodotto risultati interessanti, nel product design e non solo.
Come funzionano gli “occhiali perfetti” Bezier
Da un semplice video del nostro viso, Bezier crea una mappa facciale in 3D. Gli consentirà di ricavarne le caratteristiche necessarie a generare montature che rispettino alla perfezione le misure di un viso, la sua armonia e la posizione degli occhi. Occhiali stampati in 3D dalla vestibilità perfetta, perchè progettate come un abito sartoriale.
A parte questo, trovo interessante ed eccentrico anche il design in sé. Non ha solo la qualità di dare robustezza a tutto, ma con meno peso. Le montature sono dotate di un reticolo esagonale cavo che conferisce loro un effetto strepitoso: sembrano trasparenti al centro ed opache ai lati. Un effetto che consente agli occhiali di cambiare aspetto a seconda del punto di osservazione.
Se siete interessati a saperne di più sul concept Bezier (non sono in vendita) , date un’occhiata ai dettagli del progetto su questa pagina del designer Alfredo Mendez, e stravedete.