Ricordo ancora l’invito ricevuto nel 2009 dalla Renault per andare alla presentazione, davvero avanti per l’epoca, della nuova gamma dei suoi veicoli. Quindici anni fa sentire parlare di auto elettrica era semplicemente fantascienza: ora, tralasciando il fatto che rinunciai a un bel viaggio pagato a Parigi (motivi di lavoro), avrei voluto esserci. Twizy, Zoe e Fluence sono nate allora, e ho perso l’occasione di dire “io c’ero”.
Delle tre, fino a poco tempo fa il successo commerciale più ampio lo ha vissuto questa strana “auto-non auto” (ma pure “non moto”) che sarebbe stata venduta solo a partire dal 2011. E… pronti, via, in 9 mesi sarebbe diventata l’auto elettrica più venduta d’Italia e d’Europa. Facile, direte, ce n’erano pochissime in giro. Vero. Ma la Twizy ha resistito al tempo, nonostante un approccio non proprio comodo (le portiere aperte) e solo adesso, a 14 anni dal concept, è pronto un erede. Si chiama Mobilize Duo.
Mobilize Duo: Aaaaaaazibeeegna!!
Manca una settimana al Salone di Parigi, e saranno sette giorni di dolce attesa: Mobilize, il braccio “creativo” di Renault per la micromobilità presenterà in grande stile questo nuovo aggeggio, che sembra aggiungere un “+1” a tutto ciò che rappresentava il “vecchio” veicolo elettrico Twizy.
Certo, è sempre un quadriciclo (con tutta la “flessibilità” che questo comporta), ma ha soluzioni che lo sistemano un po’ più vicino alla minicar, anche per sfruttare gli spazi intermedi tra le utilitarie elettriche e i gingilli tipo Citroen Ami.
Tanto per cominciare, ha gli airbag. Non sono dovuti, forse in taluni casi non necessari, ma sono sicuramente un passo avanti: andare pianino non significa essere invulnerabili, e si può reggere molto meglio anche ad un tamponamento se ci sono le protezioni adatte. Ed è solo l’inizio.
Sedili imbottiti, (quasi) tutta riciclabile e tanto altro
Mobilize Duo conserva della Twizy un certo non so che, e la configurazione “da motocicletta” con due posti sistemati in fila indiana. Per il resto è molto più confortevole, con tanto di sedili imbottiti. Ullallà. E se si bagnano? Dipende: le portiere sono chiuse sul serio, stavolta, e anche l’imbottitura è al sicuro. ha una configurazione anteriore e posteriore simile a quella di una motocicletta, è più confortevole della Twizy. La Twizy aveva solo sedili non imbottiti e non aveva porte tradizionali, ma solo porte a mezza altezza.
Due versioni, da 45 km/h (28 mph) e 80 km/h (50 mph). L’autonomia? Compatibile con tutto quello che serve fare in città: 140km (87 miglia), e si carica con una presa a muro in casa, o un caricabatterie di livello 2.
La formula? Molto Citroen: o abbonamento, o locazione a lungo termine (a partire da tre mesi). I prezzi si annunciano super accessibili, anche per la versione Bento (che sarebbe la cargo), utilissima per i servizi di consegne a domicilio. A fine vita, il 95% di Mobilize Duo potrà essere riciclato: niente male.
Mobilize Duo non mi ha preso il cuore, ma…
L’upgrade di Renault è il segnale che lo sbarco della micromobilità continua a tutto spiano. Micro-auto elettriche e piccoli quadricicli stanno diventando sempre più popolari in tutta Europa, dove forniscono velocità e capacità di carico sufficienti per i requisiti tipici della città, ma occupano molto meno spazio e sono più facili da parcheggiare.
Altre micro-auto elettriche come Microlino (che amo da morire) e la già citata Citroen Ami hanno tutte preso di mira questa nicchia urbana con un focus su conducenti giovani ed eco-consapevoli che apprezzano un veicolo piccolo ed efficiente, e non uno status symbol. A me Mobilize Duo non ha preso il cuore, gli preferisco le due cosette succitate. Però voglio darmi un po’ di tempo: se son rose fioriranno.
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