Lo spettro di una domanda si aggira per il pianeta, una domanda che tormenta sia i nostalgici dei combustibili fossili che gli entusiasti della rivoluzione elettrica. E la domanda è: coi guasti del clima e la crisi energetica, come farà la rete elettrica a gestire tutti i veicoli che stanno arrivando?
Qualcuno, tra UE, UK e USA, si chiede anche: come faranno a vietare la vendita di auto con motore a combustione, se poi non garantiscono a quelle elettriche di poter circolare? In California e UE, ad esempio, la scadenza è 2035. In UK ancora prima, 2030.
Sovraccaricheremo una rete elettrica già al collasso. È così?
È vero: più auto elettriche collegate alla rete aumenteranno la domanda di energia nel tempo, e questo comporta rischi. Serviranno una rete più robusta e abitudini di ricarica più intelligenti.
Ma non c’è motivo di allarme: se pianificheremo bene ci sarà molta elettricità per circolare. Anzi, ce ne sarà di più, e avremo una rete elettrica mondiale più forte che mai. Per tre motivi.
Primo: i veicoli elettrici non sono poi così energivori (boom)
Partiamo proprio dalla California, probabilmente il luogo al mondo dove in (relativamente) poco spazio si concentrano più auto elettriche. Al momento, durante le ore di punta rappresentano solo lo 0,4% di tutto il consumo di energia. Quando nel 2030, secondo le stime, saranno in giro 5,6 milioni di auto, camion e furgoni elettrici, tutti quei veicoli rappresenterebbero solo il 4% dei picchi di carico sulla rete (pur costituendo più del 20% del totale dei veicoli in circolazione).
In UE, semmai, l’urgenza è maggiore (ma il discorso non cambia): Anche se i veicoli elettrici rappresentano oggi solo l’1,5% dei 326 milioni del parco auto totale europeo, la quota crescerà fino a 65 milioni di veicoli entro il 2030 e raddoppierà a 130 milioni di veicoli entro il 2035.
Di certo non c’è un problema grave adesso, e di certo non ci sarà alla vigilia del divieto di vendita dei veicoli fossili.
Questo, come detto, non significa che non ci si debba preparare. Il Rocky Mountain Institute, un gruppo di ricerca sulla sostenibilità, prevede che la domanda totale di energia negli USA aumenterà dall’1% al 2% all’anno come risultato dell’adozione dell’auto elettrica.
Una crescita prevedibile, pianificabile, in sostanza gestibile. La sfida per la rete non è quella di reggere all’auto elettrica: è quella di modernizzarsi, magari orientandosi verso le rinnovabili.
Anche questo è pianificabile, anzi: pianificato. Uno studio del 2020 del Brattle Group stima 20 milioni di veicoli elettrici leggeri sulle strade degli USA entro il 2030. Per rafforzzare la rete, i sistemi di stoccaggio e di distribuzione servono dai 45 ai 75 miliardi di dollari. Non preoccupate la gente, cari politici. Pensate a investire bene, piuttosto.
Secondo, i veicoli elettrici sono straordinariamente flessibili
Non è un congelatore (che serve tenere acceso sempre): un’auto elettrica potrebbe stare ferma per ore senza essere usata. Questo comporta differenze e conseguenze enormi. Spostare la ricarica negli orari più vantaggiosi per la rete, o stabilire calendari intelligenti anche su base locale, può ridurre notevolmente picchi e “colli d’anatra”, anche quando la domanda di energia salirà molto.
Mentre la rafforziamo, possiamo sfruttare meglio anche la rete attuale. Se continuiamo a ricaricare a piacimento, servirà fare sforzi economici molto più grandi. Se coordiniamo rete, impianti e veicoli per ricaricarsi quando è più utile, cambieremo completamente lo scenario.
Ad esempio ricaricando di giorno (un recente studio sull’ecosistema dei veicoli elettrici del 2035 lo fa notare molto bene). Incoraggiare le persone a caricare durante il giorno potrebbe far risparmiare miliardi sugli investimenti per l’accumulo di energia. L’aumento della produzione solare richiederà molte batterie per immagazzinare l’elettricità e usarla di notte, per questo potremmo dare una mano riducendo questa necessità.
Terzo, alla fine i veicoli elettrici supporteranno la rete
Alcuni esperti immaginano un futuro in cui i veicoli elettrici possono addirittura rafforzare la rete elettrica se usati in modo intelligente. La tecnologia Vehicle-to-grid, o V2G, trasformerebbe le auto elettriche collegate in un sistema distribuito di batterie che aiuterebbe le utility a immagazzinare elettricità per emergenze o periodi di domanda eccessiva.
Si tratta di un futuro ancora lontano, ma il futuro pian piano arriva. Le case automobilistiche ci girano intorno (Il camioncino Ford F-150 Lightning, ad esempio, può fungere da generatore di riserva e alimentare una casa per un massimo di tre giorni). In Italia, Enel X e Nissan hanno avviato una interessante sperimentazione di questa tecnologia.
Alla fine il V2G sarà fondamentale per contribuire ad immagazzinare l’energia generata da eolico e solare e per la transizione verso fonti di energia pulita. Se tutte le auto saranno elettriche, la quantità di accumulo di energia a cui avremo accesso sarà enorme.
Altro che storie. Ancora una volta: diamoci dentro.