Il software è straordinario. Può renderti uno scrittore migliore, un artista più veloce o un lavoratore più efficiente. Può aiutarti a creare splendidi documenti, presentazioni e siti web. È importante perché aiuta a fare le cose meglio e più velocemente: con l’aiuto di un software, possiamo concentrarci sul nostro lavoro invece che sui meccanismi per portarlo a termine. Possiamo dedicare il nostro tempo a creare invece che a cliccare e digitare.
Ma da un grande potere derivano grandi responsabilità, e con il software c’è anche il potenziale per un grande danno. Troppo spesso le aziende creano software senza comprendere le conseguenze del loro utilizzo e, quando il software è un flop, l’azienda può rapidamente crollare.
Ci sono aziende creare software che avrebbero dovuto semplificarci la vita, ma che in realtà hanno avuto l’effetto opposto. Volete un piccolo elenco dei flop più incredibili in ordine cronologico dal primo all’ultimo? Ce l’ho :)
Primo Flop – E.T. (1982)
Quando furono inventati i videogiochi, il software era molto costoso perché veniva fornito sotto forma di cartuccia. Tuttavia, a differenza dei più economici dischetti, le aziende come Atari dovevano pagare anche i chip e le custodie per ogni gioco prodotto.
Considerando che l’azienda aveva prodotto 5 milioni di copie di un gioco basato su E.T. , l’incredibile successo di Steven Spielberg, la botta è stata pesantissima. Il gioco, ridicolo, fu prodotto in sole quattro settimane dal produttore veterano Howard Scott Warshaw. E produsse un crollo dal quale Atari avrebbe impiegato anni per riprendersi.
A futura memoria, una cartuccia di questo obrobrio è custodita nientemeno che nel Museo Smithsonian. Altri 14 camion di questo flop furono gettati nel 1983 (c’è un documentario recente chiamato Atari: Game Over che ne parla) in una discarica del New Mexico.
BeOs (1995-1999)
Ai più giovani sembrerà incredibile, ma vi giuro: negli anni ’90 Apple era ridotta veramente male. Malissimo, anzi. Altre aziende producevano cloni di computer Macintosh, sfruttando il buon nome di Jobs e Wozniak. Ma questi cloni avevano bisogno di un sistema operativo su cui girare, e molti di loro scelsero BeOS.
Be era un’azienda fondata da ex dipendenti di Apple e Cray nel 1990 e progettata per competere con i Big Two, in particolare attraverso un sistema operativo scritto nell’allora relativamente nuovo C++. Ma scrivere un sistema operativo da zero è un duro lavoro e BeOS, sebbene avesse alcuni punti di forza, ha avuto problemi grandi come montagne. Con appena 1.800 unità vendute, la società ha cercato di convincere Apple ad adottare BeOS come base per il suo OSX. Apple ha invece scelto di acquisire NeXT (ancora una volta, Steve. Fallo ancora una volta) e alla fine Be ha finito per vendere le sue risorse a Palm.
Netscape 6 (2000-2002)
Era l’alba del web, e una guerra furiosa faceva vittime ovunque: era la guerra dei browser. I due principali contendenti? Internet Explorer e Netscape Navigator. Nel tentativo di darsi il colpo di grazia e vincere, le aziende le tentavano tutte.
Quando Microsoft rilasciò Internet Explorer 4 nel 1997 e lo installò direttamente su Windows, il mondo attese la risposta di Netscape. Forse sta ancora aspettando.
Netscape in realtà rilasciò il core del suo browser come open-source, e sarebbe poi diventato Firefox. Ma questo non aiutò la società a ottenere una nuova versione. Ci vollero tre anni a tirare fuori Netscape Navigator 6 (saltando la 5.0, non capirò mai perchè). Ed era un flop, anzi: una roba deprimente. Un guaio pieno di bug. Guerra perduta, e molto presto anche Netscape sarebbe finita al macero.
Windows Vista (2007-2016)
Microsoft ed Apple hanno dedicato tempo e sforzi immensi a ogni dettaglio di ogni versione successiva dei loro sistemi operativi: Windows e macOS rispettivamente. Di conseguenza, era particolarmente inatteso che Windows Vista fosse una colossale SVISTA.
Rispetto al successo di Windows XP, Vista è stato un vero e proprio flop sotto ogni punto di vista, raccogliendo aspre critiche da parte di utenti e sviluppatori al momento del rilascio. Era gonfio di 50 milioni di linee di codice, 10 milioni in più rispetto al suo predecessore, e pieno di difetti; molte applicazioni popolari all’epoca erano incompatibili
Soprattutto, le persone semplicemente non vedevano perché fosse necessario. XP aveva una base installata di circa 800 milioni di sistemi e quegli utenti ne erano ancora abbastanza soddisfatti. Perchè, Bill? Perchè?
Ultimo flop – Google+ (2011-2019)
Qui c’è dello spettacoloso. Dopo la guerra dei browser, anche quella dei social infuriò dal 2010 in poi. Silicon Valley era piena di aziende tecnologiche che avviavano le proprie piattaforme di social media e Google non era estraneo all’impresa. L’azienda aveva già tentato e fallito più volte di stabilire una presenza sui social media. Bene, Google+ fu un altro fallimento. Sembrava più come un’estensione di Google Drive, Blogger e YouTube che come una piattaforma di social media indipendente.
Dopo il lancio in pompa magna nel 2011, Google Plus non è mai decollato come Google sperava. Per avere successo, qualsiasi piattaforma di social media ha bisogno di una massa critica di utenti e, sebbene Google Plus abbia registrato una certa crescita iniziale, alla fine quei numeri erano gonfiati da chiunque si fosse iscritto a qualsiasi altro servizio di Google.
Con un coinvolgimento degli utenti di pochi minuti o addirittura di pochi secondi, Google si rese conto di dover apportare alcuni cambiamenti sostanziali, ridisegnando Google+ come una “esperienza sociale basata sugli interessi”. Non la usò nessuno. Flop. Adieu.