Uno dei cambiamenti avvenuti durante la pandemia è che ora abbiamo un legame molto più forte con i corrieri ed i servizi di spedizione dei nostri pacchi. Cose che non ci servono subito e consegne in giornata, tutto fa brodo. Anche prima della pandemia c’era questa tendenza, ma non c’è dubbio che gli anni 2020 e 2021 abbiano enormemente accelerato questo passaggio.
Un passaggio che ha prodotto un terremoto per i player del settore e diverse innovazioni nel campo della logistica: nel medio termine, però, potrebbe portarci sempre più robot che fanno il lavoro di consegna nel cosiddetto “ultimo miglio”. Proprio di questa tratta il concept di cui parla questo articolo: un sistema di consegna basato su robot “cooperativi” e ideato dal designer coreano Minwook Jang. Si chiama Co-Op.
Cos’è Co-Op?
Co-Op è un acronimo che sta per Cooperation Delivery Robot. La visione di Jang è semplice: in una società futura, i robot (e non gli esseri umani) lavoreranno insieme per consegnare i nostri pacchi, e questo è proprio un sistema del genere. I robot da consegne sono disegnati per essere cooperativi, per poter lavorare in squadra a seconda della grandezza, dal numero o dal peso delle merci da consegnare in una determinata area.
Dimenticate il furgone bello carico che fa tutto il giro della città: nel concept Co-Op si impiegano solo le macchine che servono. Se ci sono poche consegne in un’area ristretta, basterà il “bauletto” di uno solo dei robot modulari che vedete in queste immagini. Se gli articoli sono più grandi o più numerosi, i robot cooperativi saranno pronti ad “impilarsi” o a portare un grosso oggetto in due (ad esempio dei colli che contengono un armadio da montare) proprio come farebbero due corrieri che si mettono sulle spalle un oggetto voluminoso.
Una volta terminata la consegna, tutti i robot impiegati tornano all’hub “locale” per ricaricarsi ed essere riassegnati.
Un’occhiata ai robot cooperativi
Come vedete, questi robot hanno un design che li fa sembrare amichevoli, con un sensore a telecamera e una luce sul davanti per la guida notturna. Sembrano un po’ quei robottoni per le informazioni che ogni tanto si vedono girare per le fiere dell’elettronica. Sono inoltre dotati di un pulsante di arresto di emergenza sul retro, nel caso in cui gli utenti debbano fermare il robot manualmente.
Dubito che questi robot possano funzionare bene in una strada trafficata da auto, camion e altri veicoli. Potrebbero funzionare meglio su strade poco trafficate, ma per ora i veicoli automatizzati non sono ancora una parte importante di molte città. Nel complesso si tratta di un buon concept, però, quindi non mi stupirei se tra qualche anno vedessimo qualcosa di simile a questi robot cooperativi.
Staremo a vedere.