L’ultimo rapporto sui Sustainable Development Goals (SDGs) pubblicato dall’Istat ha rilevato come ancora pochi italiani usino Internet rispetto alla media europea. I numeri sono in crescita rispetto agli anni precedenti, ma permane un forte distacco se si guarda agli standard internazionali.
I dati del rapporto SDGs e le cause del digital divide
Lo studio ha evidenziato che in Italia la percentuale di utilizzo regolare di Internet nel 2021 (per la fascia d’età che va dai 10 ai 74 anni) è arrivata all’80,2%. Un aumento del 3,8% rispetto al 2020.
Tuttavia, nonostante questo miglioramento, l’Italia si trova ancora lontana dalla media europea di persone che navigano regolarmente sul web, nella stessa fascia d’età, ovvero l’87%. Da segnalare come l’utilizzo della rete sia inversamente proporzionale all’età dell’utente: sono i più giovani (16-19 anni) a ricorrere quotidianamente a Internet (96,8%).
Come è noto ormai a molti, l’esclusione dalla rete di una gran fetta della popolazione prende il nome di digital divide (“divario digitale”). Questo fenomeno ha varie cause: da motivi economici o culturali alla mancanza di infrastrutture.
In Italia, questa nuova forma di disuguaglianza sociale è stata indagata dall’Istat nel Rapporto 2020 sul Benessere Equo e Sostenibile (BES). Lo studio ha rilevato che le cause del digital divide italiano dipendono principalmente dall’area geografica (ovvero, una minor disponibilità di device e connessioni adeguate nel Sud, che si trova a ben 10 punti di distacco percentuale rispetto al Nord), e dai costi spesso elevati dell’abbonamento al Wi-Fi.
Se si guarda ai dati sul divario di prezzo in Ue per avere una buona connessione Internet, contenuti nel rapporto SDGs, infatti, si scopre che sono proprio i Paesi dell’area mediterraneo-adriatica (inclusa l’Italia) a pagare di più, oltre ad avere le prestazioni meno efficienti.
Superare il gap digitale: obiettivi e possibili soluzioni
Le organizzazioni internazionali e lo stesso governo italiano hanno preso atto di questo problema già diversi anni fa. In Italia, per esempio, è stata elaborata nel 2020 la Strategia Nazionale per le Competenze Digitali, mentre l’Onu ha indicato 17 obiettivi di sviluppo sostenibile da raggiungere entro il 2030.
Ma in attesa che queste iniziative diano i loro frutti, è possibile attuare alcune soluzioni pratiche e veloci, in autonomia, per avere l’accesso a Internet e usufruirne senza problemi.
Una di queste è optare per un abbonamento economico e pensato per l’uso domestico, scegliendo quello più conveniente sul mercato. Per esempio Facile.it ti suggerisce diverse offerte fibra per la casa, comparando online le possibili soluzioni e rendendo così semplice, rapida e autonoma la scelta della migliore offerta. Vista la carenza di infrastrutture, questa risorsa permette anche di verificare la copertura internet della propria zona: uno strumento molto utile per avere una mappatura dell’area in cui ci si trova per quanto riguarda l’ADSL.
Altro accorgimento che farà risparmiare sui costi di Internet è eliminare tutti i servizi aggiuntivi, se non necessari, che pesano sulla formula utilizzata. Spesso le compagnie telefoniche aggiungono spese per garantire al cliente una connessione costante, ma non sempre si avrà bisogno di questa tipologia di abbonamento. Molto importante è leggere bene tutte le informazioni riportate sul contratto prima di accettare.
Infine, è fondamentale fare attenzione all’eventuale prezzo promozionale dell’abbonamento: solitamente dura 12 o 24 mesi dall’attivazione del contratto, ma poi aumenta fino anche a raddoppiare. Pertanto è importante valutare il prezzo del contratto a regime.
Come sta cambiando l’uso di Internet in Italia
Nonostante l’Italia sia ancora indietro sul piano della digitalizzazione, come si è visto, i dati sull’utilizzo di Internet sono in crescita. Nella fascia 16-64 anni il 97% della popolazione usa lo smartphone (nel 2017 era l’85%), e la media di tempo speso quotidianamente su qualsiasi dispositivo (pc, tablet, ecc.) è di 6 ore e 22 minuti. Nel 2018 la media era di 2,3 ore al giorno, e oggi i dati sono più che raddoppiati. I social media più usati sono Facebook, Youtube e Instagram, mentre le app più scaricate nel 2021 sono state PosteID, IO e Vinted.
In definitiva, appare chiaro che l’uso di Internet stia diventando sempre più massiccio in tutto il mondo, ma le discriminazioni, anche nel mondo digitale, non mancano. Per questo prima di guardare al futuro e pensare a nuove tecnologie, forse sarebbe meglio risolvere i problemi attuali.