Il dipartimento di polizia di San Francisco (SFPD) ha elaborato nuovi regolamenti che gli consentono di schierare robot militarizzati per usare, se necessario, anche forza letale sui sospetti criminali.
Il comitato per le regole del consiglio delle autorità di vigilanza SFPD le ha approvate. E ora sta chiedendo ai funzionari di adottarle nelle ordinanze cittadine.
Robot con forza letale
Questa nuova policy rientra in una più ampia serie di regolamenti riguardanti l’uso di armi “di tipo militare” da parte del dipartimento, inclusi fucili semiautomatici e mitragliatrici.
La nuova bozza segue all’approvazione da parte della California dell’AB 481, che richiede a tutte le forze dell’ordine dello stato di presentare ogni anno dei report dettagliati sull’uso delle loro dotazioni militari. Compresi i robot.
Inutile dire che sono già piovute aspre critiche al linguaggio adottato. Specie nei passaggi sulla forza robotica letale, ma non solo: anche per l’esclusione di centinaia di fucili d’assalto dall’inventario delle armi militari. Al punto che lo stesso Consiglio di Sorveglianza ha denunciato l’omissione, e aveva anche rinviato il documento chiedendo un controllo più attento.
Nonostante la revisione, però, lo scarto tra realtà e dichiarazioni sembra ancora ampio. All’appello mancherebbero almeno altre 300 armi.
Gli oppositori sul piede di guerra (senza armi)
C’è un particolare che non sposta la sostanza (perché mai come in questo caso la forma è sostanza), ma che merita comunque rilievo.
Quello della polizia di San Francisco non è l’unico dipartimento che ha “occultato” certe armi dai suoi inventari. Anche altri lo fanno: è un modo per nascondere al pubblico i loro costi e la loro manutenzione. Peccato che in questo modo sia possibile nascondere anche il loro uso, quando non documentato dai cittadini.
Il supervisore del consiglio, Aaron Peskin, aveva inizialmente cercato di limitare la forza meccanica usando la formula: “I robot non devono essere usati come uso della forza contro nessuna persona”. Il Consiglio ha rispedito quella versione al Dipartimento. La formulazione è stata sostituita nella bozza ripresentata, ed ora recita:
I robot saranno usati come opzione di forza letale solo quando il rischio di perdita di vite umane per cittadini o ufficiali è imminente e supera qualsiasi altra opzione di forza disponibile per il Dipartimento.
Come può essere impiegata “forza letale” con i robot dalla polizia?
In genere i robot della polizia sono dispositivi telecomandati. Vengono usati per gestire scenari in cui ci sono bombe, o scenari che comprendono assassini in posizione da cecchini.
È già stata usata forza letale in questo modo? Sissignori. È successo a Dallas, quando le autorità hanno legato un esplosivo ad un robot, lo hanno pilotato nel raggio di un tiratore scelto e lo hanno fatto esplodere.
I robot telecomandati possono anche essere dotati di un disgregatore PAN. Cos’è? Per farla breve, è un vero e proprio fucile caricato con un proiettile pieno d’acqua. Il proiettile viene poi sparato in un esplosivo per farlo brillare in modo controllato. Tuttavia, un’unità PAN può usare anche normalissimi proiettili, di quelli sparati da fucili in mano a persone in carne ed ossa.
Cosa può andare storto?
Usare robot non viventi in situazioni pericolose sembra una mossa intelligente. Questo regolamento in realtà tralascia l’aspetto della consapevolezza situazionale: un ufficiale ai comandi di un robot non avrà mai la stessa percezione che avrebbe se si trovasse in prima persona.
E questo potrebbe portare danni di ogni sorta. Ad esempio, un robot inviato all’interno di un edificio potrebbe sparare o esplodere, e uccidere anche persone innocenti che si trovano in punti ciechi delle telecamere.
Viviamo già in un futuro distopico, in cui si discute se la polizia possa usare i robot per esercitare “forza letale”. Che poi equivale a niente di meno che giustiziare dei cittadini senza un processo, una giuria o un giudice.
Dite quello che vi pare, ma questo per me non è normale.