Il Regno Unito, il Giappone e l’Italia hanno annunciato un programma congiunto per sviluppare un aereo da guerra di sesta generazione. Il progetto chiamato Global Combat Air Program (GCAP) ma noto come Tempest, sarà pronto per il dispiegamento entro il 2035 e avrà una tecnologia mai vista prima, capace di competere con quella dei caccia avanzati di Cina, Russia e USA. In una dichiarazione congiunta di ieri, i tre paesi hanno dichiarato che “le minacce e le aggressioni stanno aumentando” e che “condividono i costi e i benefici di questo investimento nelle nostre persone e tecnologie”. Il GCAP sosterrà la capacità sovrana dei tre paesi di progettare, fornire e aggiornare capacità aeree da combattimento all’avanguardia.
Ancora un altro caccia iper tecnologico?
La componente di condivisione dei costi è stata cruciale nella scelta di mettersi insieme. Regno Unito, Italia e Svezia avevano già avviato uno sforzo congiunto per lo sviluppo del Tempest, e ora sembra esserci una sorta di avvicendamento (non è noto se la Svezia resterà in questa fase di sviluppo). Tempest farà parte del programma FCAS (Future Air Combat System), sarà in grado di trasportare missili ipersonici e controllare sciami di droni. Parte del processo decisionale del pilota sarà supportato dall’intelligenza artificiale. Si prevede che Tempest includa un sistema di propulsione avanzato costruito da Rolls-Royce, in grado di fornire abbastanza energia da alimentare anche armi laser. BAE Systems e Leonardo hanno lavorato con Rolls-Royce anche sulla tecnologia radar/ricevitore, mentre il produttore di sistemi missilistici MBDA ha lavorato sui sistemi missilistici.
Aerei da guerra di sesta generazione: come si muovono gli altri paesi?
La corsa al restyling degli armamenti ha sempre due facce: da un lato c’è chi dice che sia importante per il suo fattore deterrente. Dall’altro c’è chi dice che preluda sempre a guerre: dopotutto, la costante delle armi è che prima o poi vengono usate. Comunque li vediate, sono tanti i segnali anche di altri paesi che vanno in questa direzione. Il Giappone, ad esempio, ha sviluppato anche il proprio caccia stealth di sesta generazione chiamato FX per sostituire il Mitsubishi F-2.
Anche un altro consorzio europeo guidato da Francia e Germania sta lavorando al proprio velivolo stealth, il Dassault/Airbus New Generation Fighter (NGF), che dovrebbe essere pronto entro il 2040.
Cina, Russia e USA
Gli Stati Uniti stanno sviluppando il Next Generation Air Dominance (NGAD), un suo caccia di sesta generazione che succederà al suo F-22 e vanta capacità avanzate e mai viste prima. L’obiettivo è quello di raggiungere il dominio aereo di sesta generazione prima dei suoi concorrenti, in particolare la Cina, che ha già presentato un prototipo e secondo alcuni potrebbe essere pronta entro il 2026. La situazione russa sembra essere in una fase di stallo: se da un lato il paese ha illustrato armi quasi da fantascienza negli ultimi anni, ora il conflitto ucraino ne sta rallentando gli sviluppi. Il suo caccia multiruolo stealth di sesta generazione Sukhoi Su-57 (Сухой Су-57) sembra un po’ indietro sulla tabella di marcia.
Sesta generazione: perchè tutta questa fretta?
Il generale dell’aeronautica americana Mark Kelly ha affermato: “l’America deve assolutamente arrivare al dominio aereo di sei generazioni almeno un mese prima dei nostri concorrenti”. Perchè tutta questa fretta? Perchè gli aerei da guerra di sesta generazione avranno caratteristiche incomparabili rispetto a quelli attuali, e garantiranno la superiorità militare e la sicurezza nazionale.
- Saranno altamente stealth, con una forma del corpo progettata per ridurre al minimo la loro visibilità radar e la firma termica.
- Avranno capacità avanzate di guerra elettronica, in grado di intercettare e neutralizzare le comunicazioni avversarie e le armi guidate da radar.
- Potranno operare sia in modalità aerea che in modalità spaziale, con la capacità di lanciare e recuperare droni e altri veicoli senza pilota da alta quota.
- Saranno dotati di sistemi di armamenti avanzati, in grado di raggiungere bersagli ad alta velocità e a lunga distanza.
- Potranno operare in modo autonomo, con sistemi di intelligenza artificiale in grado di prendere decisioni senza l’intervento umano.
- Saranno progettati per essere integrati in un sistema di difesa aerea globale, in grado di operare in stretta collaborazione con altri aerei da combattimento, droni, satelliti e altre piattaforme.
Storicamente, non è vero che tutte le armi sono state sempre utilizzate. Ci sono armi che vengono costruite semplicemente per rafforzare la difesa di un paese. Vero è, però, che dopo il “secolo breve” con due guerre mondiali siamo ancora qui ad aggiornare strumenti di morte, rendendoli sempre più letali e precisi. E l’impressione è che non abbiamo ancora imparato nulla.