In quella che può essere definita una prima assoluta, un robot chirurgico del Gloucestershire Royal Hospital (GRH), nel Regno Unito, ha salvato la vita a un paziente rimuovendo con successo un cancro alla gola.
“Aver avuto una seconda possibilità di vedere i miei nipoti, i miei figli e mia moglie ha significato molto per me,” dice il 61enne Martin Nugent. “Il team del GRH mi ha salvato la vita e sarò per sempre grato a loro per averlo fatto”.
Il team del GRH, composto da Simon Higgs e Steve Hornby ha “ingaggiato” Versius, robot chirurgico sviluppato da un’azienda medica, la CMR Surgical. Il loro ospedale è stato il primo ad avviare un programma di chirurgia robotica gastrointestinale.
6 centimetri, una vita
Grazie a Versius e alla perizia dei chirurghi gastrointestinali inglesi, l’intervento di esofagectomia è stato un successo con la rimozione di una massa di 6 centimetri.
In precedenza gli interventi sull’esofago, il tubo muscolare che trasporta il cibo dalla bocca allo stomaco, venivano eseguiti “a cielo aperto”. L’impiego del robot chirurgico Versius ha consentito un approccio chirurgico ad accesso minimo.
“È fantastico vedere in azione Versius per interventi oncologici complessi come questo,” dice Ana Raduc, direttore generale di CMR Surgical. Fa bene ad esaltarsi: la chirurgia ad accesso minimo migliora i risultati, riduce il dolore post operatorio e crea incisioni molto più piccole. In sostanza, può portare a guarigioni più rapide. La robotica chirurgica è un campo davvero promettente.
Versius, un robot chirurgico che può tornare utile per tutto: dalle cose facili a quelle complicate.
“Per noi è importante usare Versius in ospedale, così che i pazienti sottoposti a interventi di routine come la colecistectomia e a procedure più complesse possano beneficiare della precisione e dell’accuratezza della chirurgia robotica”, ha dichiarato Higgs, uno dei chirurghi.
Trattando sempre più pazienti con interventi ad accesso minimo il robot chirurgico renderà meno complicato il lavoro dei medici, finendo per trasformare questo e molti altri rami della chirurgia.
Per ora ha trasformato la vita di Simon Nugent, il “paziente 1”, un nonno inglese che lo scorso anno, fa sapere, soffriva al punto di perdere vistosamente peso e non riuscire a mangiare nulla nemmeno a Natale. “Penso che quest’anno ci rifaremo,” dice Nugent, “e sono davvero felice che mi sia stata data l’opportunità di godermi un altro Natale”.
Questo ed altri, nonno Simon.