Pronti-via: il 2023 è appena iniziato, e facciamo ancora i conti con le scorie dell’anno scorso. Fatevene una ragione: certe cose resteranno con noi, al di là di ogni proposito per il nuovo anno. Il dibattito sul metaverso, ad esempio. Una delle parole più usate e cercate del 2022: la “rivoluzione tecnologica” che ha morso il freno sotto i colpi che hanno rallentato Big Tech e Meta.
Quello che tutti abbiamo capito sul metaverso è che al momento il metaverso non esiste. O meglio: è una serie di piattaforme più o meno chiuse (quindi il contrario ideologico di ciò che dovrebbe essere un metaverso), piene di avatar ridicoli, o di gente che vuole vendere “case virtuali” e NFT. “Non è un buon inizio,” direbbe Alessandro Borghese.
Eppure, se/quando sarà, il Metaverso è un’idea che ha davvero potenziale trasformativo per la società: ma serve essere consapevoli delle sfide che dovremo affrontare per sfruttare al massimo questo potenziale. Spingerci oltre i mondi virtuali di cartone animato che vediamo oggi, creare esperienze coinvolgenti, realistiche e artistiche. Concentrarci sullo sviluppo della creatività e della produttività, non sulla creazione di piattaforme chiuse, o bolle come gli attuali NFT.
Soprattutto, dobbiamo liberarci di un’idea: quella secondo cui dovremmo vivere un futuro perennemente dentro mondi virtuali, lontano dal nostro ambiente fisico. Certo, ci saranno posti dove la gente passerà ore in una socialità “asociale”. L’evoluzione delle attuali piattaforme social, per intenderci, con un quid in più di immersività. Il VERO metaverso, però, sarà contiguo alla nostra realtà: per certi versi, complementare. Espanderà le nostre vite quotidiane con i contenuti digitali, allontanandoci via via dagli schermini su cui oggi ci ingobbiamo per ore.
Tenete d’occhio la realtà mista
Tra pochi anni, il mondo della realtà mista subirà una rivoluzione. E già in questo 2023 ne vedremo i segnali, con una nuova ondata di prodotti. Lo stesso Zuckerberg ci ha rivelato il trend, correndo (male) ai ripari con il suo nuovo visore. Meta Quest Pro utilizza telecamere che mostrano a chi li indossa il mondo reale, e lo combinano con contenuti virtuali: sono già, di fatto, l’embrione di piattaforme in realtà mista.
Nonostante il potenziale di Meta Quest Pro sia enorme, però, al momento c’è pochissimo software capace di sfruttare appieno le sue capacità. E il dispositivo costa troppo, non è orientato al pubblico ma al mondo business. Quest’anno verranno fuori nuovi programmi e nuovi dispositivi, però, e faranno da “attivatore” permettendo a sempre più persone di capire qual è il tema.
Cavalieri e piattaforme del “nuovo” metaverso
HTC prepara il lancio nel 2023 di un suo visore (che si annuncia più potente del Meta Quest Pro). Sarà presentato questa settimana al CES2023 e avrà indovinate? Telecamere passthrough a colori che permetteranno di guardarsi intorno e vedere grafica sovrapposta alla realtà.
E Apple? Anche lei dovrebbe lanciare il proprio visore nel 2023. Ovviamente “il visore migliore di sempre”, almeno a Cupertino dicono sempre così. Se ne parlerà a metà anno, e indovinate? Avrà telecamere passthrough di alta qualità e (forse) sensori LiDAR per misurare le distanze nel mondo reale. Se i rumor sui sensori LiDAR sono veri, il visore Apple sarà il primo che svilupperà contenuto in vera realtà mista.
Sembra una corsa agli armamenti. Piattaforme e aziende competono per preparare il terreno, e questo vale più di qualche indizio. Nel 2023 inizierà lo sdoganamento di qualcosa che forse qualcuno non vorrà chiamare più “metaverso” ma che rappresenterà il prossimo futuro.
Perchè?
Semplice: perchè, anche se qualcuno pensa il contrario, a noi esseri umani non piace essere esclusi dalla realtà fisica. Si, possiamo mettere un visore e restarci dentro una, anche due ore, ma poi saremo alienati. E non come si può essere alienati dopo ore e ore, o giorni, chiusi in una stanza. Parlo di disagio vero. Un conflitto vero e proprio tra modelli mentali diversi, che potrebbe provocare patologie serie.
Per risolvere questo problema serve un’esperienza immersiva in cui i nostri sensi visivi, spaziali e fisici siano perfettamente allineati, permettendoci di interagire con il reale e il virtuale come se abitassimo la stessa realtà percettiva. Ho fatto il ritratto sputato della realtà mista. Si tratta di questo, niente di più.
Credetemi, siamo solo all’inizio. La realtà mista può davvero esplodere. Aziende come Meta, HTC, Apple, Magic Leap, Snap, Microsoft, Google, Lenovo, Unreal e Unity non si muovono a caso all’unisono. Avremo piattaforme per videogiochi (un classico), per uso militare (purtroppo), per applicazioni mediche. Di tutto e di più.