Nell’ottica di URB, la società con sede a Dubai che si occupa del suo sviluppo, THE PARKS potrebbe rappresentare un nuovo standard per la vita urbana ecologica, diventando la più grande città sostenibile e autosufficiente dell’Africa.
Per affrontare le sfide ambientali (come l’inquinamento, la scarsità d’acqua, la produzione di energia e la sicurezza alimentare) gli sviluppatori hanno immaginato una città zero-net, completamente autosufficiente.
THE PARKS sarà un esempio, dicono, di come le città possono essere progettate per essere in equilibrio con l’ambiente, garantendo un futuro sostenibile per le generazioni future.
Un progetto interessante nel contesto mondiale
La crescita della popolazione urbana rappresenta una sfida significativa per il nostro futuro. Attualmente il 60% della popolazione mondiale vive nelle città, ma le stime dicono che questa percentuale aumenterà fino all’85% entro il 2100.
Le città sono responsabili per il 70% delle emissioni di gas serra che causano il riscaldamento globale, principalmente a causa dei trasporti basati su fonti di energia inquinanti.
Per evitare tutti i problemi legati al sovraffollamento (che colpiranno anche buona parte dell’Africa, che sarà una vera e propria rivelazione urbanistica e demografica in questo secolo), è importante che gli urbanisti trovino soluzioni innovative. Quello di THE PARKS può essere uno straordinario esperimento in questa direzione, quella di un futuro più autosufficiente.
Acqua, cibo, verde, energia
La scarsità d’acqua sarà un problema sempre più grande per molte città nel futuro. Secondo le previsioni, entro il 2050 il numero di grandi città che dovranno affrontare questa sfida aumenterà da 193 a 284.
Stessa cosa per la filiera alimentare, o per quella energetica, o per gli spazi verdi: tutti fattori chiave minacciati dal sovraffollamento e dai cambiamenti climatici. E sono proprio questi i punti di partenza “critici” intorno ai quali è stata concepita la realizzazione di una città autosufficiente (o quasi).
La città autosufficiente del futuro
“THE PARKS” promette di essere un’oasi sostenibile per 150.000 residenti. Su un’area di 1700 ettari (4.200 acri) saranno costruite 40.000 unità abitative, progettate per produrre da sole tutta la loro energia, il cibo e l’acqua di cui necessitano i suoi abitanti.
Sarà una città senza auto, priva di emissioni di carbonio e percorribile solo a piedi o con piccole navette elettriche per collegare insieme i vari quartieri.
La produzione alimentare urbana sostituirà le importazioni, con metodi all’avanguardia come l’agricoltura verticale indoor, gli alveari, l’allevamento di pollame sostenibile e l’agricoltura biosalina. Fonti energetiche rinnovabili, come i pannelli solari, alimenteranno la città con una rete intelligente che gestirà la distribuzione dell’energia. L’energia solare produrrà anche l’acqua della città attraverso la tecnologia aria-acqua.
La pianificazione, la costruzione e la manutenzione della città creeranno più di 40.000 posti di lavoro, prevalentemente nel settore della tecnologia sostenibile.
È questa la strada giusta?
Non saprei dirvelo. Questa sarà un’era di molti tentativi per l’edilizia e l’urbanistica sostenibile. Specie in medioriente, dove progetti come The Line esploreranno anche strade radicali (e potenzialmente catastrofiche).