Dopo il primo, roboante annuncio del settembre 2021, gli scienziati del laboratorio Colossal (agli ordini di quel dottor George Church che conosciamo bene) scioglie le riserve anche sulla tempistica.Il mammut lanoso, estinto da millenni, è pronto a camminare di nuovo sul pianeta in soli quattro anni dopo una “resurrezione genetica”.
La svolta è arrivata da un nuovo finanziamento da 60 milioni di dollari raccolto pochi mesi fa. Il 2027 è dietro l’angolo, dicono i ricercatori della startup di Dallas: e dopo il mammut lanoso, la prossima candidata alla resurrezione è la tigre della Tasmania, estinta nel 1936.
Una sola domanda: perché?
L’obiettivo dichiarato da Colossal non è quello di riportare in vita il Mammut per la gioia di zoo e parchi a tema (anche se… Vabbè, vedremo), ma di reintrodurlo nel suo antico habitat, l’Artico, per proteggere l’ecosistema.
A questo punto, la domanda passa da “perché” a “come”. E a questo proposito fanno fede proprio le prime dichiarazioni di Church, che riportammo ai tempi dell’annuncio. Il mammut lanoso “geneticamente risorto” sarà essenzialmente un elefante resistente al freddo (anche a – 40° C), ma si comporterà comunque come i suoi presunti antenati.
“Camminerà come un mammut lanoso e ne avrà l’aspetto, ma soprattutto sarà in grado di abitare lo stesso ecosistema precedentemente abbandonato dall’estinzione del mammut”, spiega la società sul suo sito web.
Come funziona la resurrezione genetica del mammut lanoso
Un dettaglio che dice tutto: il mammut lanoso condivide il 99,6% del suo DNA con l’elefante asiatico. Colossal conta di modificare geneticamente le sue cellule ibridandole con il DNA di un mammut lanoso in perfetto stato di conservazione.
La tecnica di editing genetico usata sarà la ormai famosa e pluripremiata CRISPR. Colossal svilupperà un embrione ibrido elefante-mammut e lo trasferirà in un elefante africano, che è più grande dell’elefante asiatico e sarà un surrogato migliore per il mammut. A quel punto, dicono gli scienziati, una volta risorto il simpatico pachiderma artico sarà pronto ad aiutare l’ambiente.
Insisto: come?
Gli antenati Mammut erano soliti pascolare, sollevando la banchisa di ghiaccio e neve e, in sostanza, stimolando la crescita di piante e alberi. Senza la sua presenza, molte piante hanno perso la capacità di prosperare in un clima gelido e di assorbire la CO2 in eccesso.
Per questo Colossal arriva a descrivere il mammut lanoso come un “difensore vitale della terra”.
Vediamo se il gioco varrà la candela: lo scopriremo presto, mancano solo quattro anni.