Un team di scienziati, sfruttando dati NASA, ha individuato una nuova famiglia di asteroidi nella fascia principale tra Marte e Giove che è ricca di acqua e molto simile al pianeta nano Cerere.
La scoperta, fatta a partire da misurazioni fatte presso l’Infrared Telescope Facility della NASA alle Hawaii, ci aiuterà a capire meglio la formazione del sistema solare e le dinamiche di spostamento degli asteroidi.
Portatori d’acqua
La ricerca avvalora l’idea che la vita sia stata portata sulla terra da rocce molto lontane in una zona altrimenti arida del sistema solare: la nostra.
“Fanno parte del tipo di oggetti che sono entrati nel sistema solare e hanno portato con sé ghiaccio e materiali organici”. A dirlo è Andy Rivkin, astronomo planetario della John Hopkins University. “I loro cugini potrebbero aver colpito la Terra e averne portato un po’, così come hanno colpito Marte”.
Lo studio
Il team dell’Università di Heidelberg, in Germania, guidato dal prof. Driss Takir, ha condotto un’osservazione sull’origine di alcuni corpi celesti presenti nella fascia principale degli asteroidi.
Usando simulazioni al computer, gli scienziati tedeschi hanno esaminato come questi asteroidi potrebbero essersi spostati dal sistema solare esterno all’attuale posizione. Tra i più interessanti, quelli che “mimano” la composizione di un pianeta diventato molto famoso solo di recente.
Lo studio è stato pubblicato questa settimana su Nature Astronomy (ve lo linko qui).
Perché proprio Cerere?
Cerere, un oggetto cosmico largo 800 chilometri e situato a oltre 400 milioni di chilometri dal Sole, è assurto agli onori della cronaca nel 2006, quando la comunità scientifica lo ha promosso a pianeta nano, contemporaneamente alla declassificazione di Plutone.
La nuova classe di asteroidi simili a Cerere, ricca di acqua e carbonio, possiede gli stessi ingredienti essenziali per la vita sulla Terra. “Soprattutto l’asteroide 10 Hygiea, il più grande asteroide scuro simile a Cerere con una forma quasi sferica”, dice Takir. “Avremo bisogno di osservazioni spaziali ad alta risoluzione per cercare il ghiaccio d’acqua su questi asteroidi”.
E ce ne saranno, statene certi: questa nuova ricerca ha sicuramente aperto la strada a nuove ipotesi e ricerche sulla possibilità che l’acqua extraterrestre sia presente qui con noi.