Le strade ghiacciate sono una delle principali cause di incidenti stradali durante i mesi invernali. Neve e ghiaccio sulla strada causano troppo spesso perdita di aderenza, slittamento e incidenti pericolosi con troppe vite perdute.
Per mantenere le strade sicure e transitabili, gli additivi per asfalto sono utilizzati in tutto il mondo. Gli scienziati della Hebei University of Science and Technology in Cina ne hanno sviluppato uno che può rendere le strade ghiacciate un ricordo del passato. Soprattutto, può prevenire tutti gli incidenti stradali di questo tipo.
Addio strade ghiacciate con l’asfalto “al sale”
Il nuovo additivo per asfalto è stato creato per impedire la formazione di ghiaccio e mantenere le strade completamente libere durante tutta la stagione invernale.
La sostanza sviluppata dai ricercatori cinesi contiene una miscela di biossido di silicio, bicarbonato di sodio e scorie d’altoforno, rivestita da una soluzione polimerica per formare delle microcapsule. Una volta mescolate all’asfalto, queste microcapsule funzionano proprio come il sale, sciogliendo continuamente la neve e impedendo la formazione di ghiaccio.
Che differenza c’è con altri additivi?
Ciò che distingue questa sostanza “anti strade ghiacciate” dalle altre disponibili sul mercato è l’assenza di cloruri. Un fattore importante, che la rende molto meno corrosiva per l’acciaio e gli altri materiali usati nella costruzione delle strade.
Più di tutto, però, sorprende la durata: il team di ricerca ha testato l’additivo in laboratorio e in condizioni reali, e ha dimostrato che dopo l’applicazione della sostanza, l’asfalto impedirà strade ghiacciate per almeno 8 anni.
In sintesi, l’uso di questo nuovo additivo per l’asfalto è una soluzione ecologica e a basso impatto per ridurre la dipendenza dai sali tradizionali e garantire la sicurezza sulle strade durante l’inverno, e potrebbe rivoluzionare il modo in cui gestiamo la neve e il ghiaccio sulle strade, rendendole più sicure.
L’articolo che presenta la scoperta è stato recentemente pubblicato sulla rivista scientifica ACS Omega, e ve lo linko qui.