La conferenza annuale CERAWeek fornisce una fotografia impietosa della mentalità dei leader dell’industria dei combustibili fossili. In sintesi? Al diavolo le pressioni per ridurre le emissioni, difenderanno petrolio e gas naturale fino alla fine, costi quel che costi.
Le parole dei CEO di Chevron e ExxonMobil all’evento del 6 marzo? Allarmanti. Il quadro geopolitico rende la situazione mondiale “caotica” e “dolorosa”. E guarda caso, ancora dipendente dai combustibili fossili. Fortuna, dicono, che c’è un forte appoggio politico a questa necessità di petrolio e gas naturale. Anche da parte dell’amministrazione americana.
Fossili fino alla fine
Per Mike Wirth, CEO di Chevron, la transizione verso un futuro a basse emissioni di carbonio è una delle sfide più grandi di sempre. Purtroppo, dichiara, non si può ancora spegnere il sistema A, ovvero quello che l’industria dei combustibili fossili preferisce, senza essere sicuri del sistema B, ancora non esistente. Anche Liam Mallon di ExxonMobil la mette complicata: i singoli paesi, dice, devono affrontare la transizione energetica in modo diverso. I governi dovrebbero collaborare con l’industria dei combustibili fossili per creare una roadmap sul futuro a basse emissioni di carbonio.
In altri termini? Non ce ne andremo se non alle nostre condizioni. Abbiamo amici importanti.
Una mano dalla politica
Non solo l’industria dei combustibili fossili intende rimanere legata al petrolio, ma anche i politici, incluso il presidente Biden, sembra supportarla.
I relatori di CERAWeek gongolano per il fatto che il presidente Biden stia per dare l’ok a un grande progetto di trivellazione di petrolio in Alaska. Anche se questa scelta non è in linea con le richieste delle Nazioni Unite per ridurre le emissioni di carbonio del 50% entro il 2030 e porre fine alla produzione di combustibili fossili.
Come finirà?
La pericolosa connivenza tra industria e politica mette seriamente a rischio la stabilità mondiale. I leader dei combustibili fossili mostrano di voler perseguire i profitti ad ogni costo, e molti politici sembrano disposti ad assecondarne il desiderio di restare al potere.
Gli interessi incrociati sono così forti da rendere sfumati i confini. È la situazione geopolitica grave a richiedere la permanenza dei combustibili fossili, o i combustibili fossili a richiedere la permanenza di una situazione geopolitica grave?
Sottovalutare le enormi influenze che queste grandi potenze economiche mondiali, secolari, possono esercitare anche sulle scelte politiche del pianeta sarebbe un errore.