La primavera è alle porte e con questa anche le allergie primaverili, problema che affligge molte persone ogni anno di più. Non si tratta solo di un comune disturbo che può recare fastidio, ma per alcuni è un vero e proprio problema a volte anche grave.
Persone estremamente allergiche si trovano ad affrontare pesanti disturbi respiratori da risolvere con l’intervento di inalatori e farmaci. Nonostante le allergie siano un male che affligge le persone da tempo, sembra ancora difficile riuscire a trovare una cura definitiva e questo porta le persone a dover resistere ogni anno e richiedere l’aiuto di farmaci in grado di attenuare semplicemente i sintomi.
Ma la ricerca non si sta fermando e per questo abbiamo oggi delle interessanti novità sulle allergie primaverili e come combatterle.
Cosa sono le allergie primaverili
Nel corso della vita si può sviluppare un’allergia respiratoria, alimentare o da contatto. Tra queste, però, le allergie primaverili sono tra le più comuni e per questo risultano essere anche quelle sottoposte di più a ricerca e studio.
Si identificano come allergie primaverili tutte quelle che si presentano in questa stagione e che sono quindi strettamente legate alla fioritura e ai pollini. Rientrano nella categoria, infatti, le allergie da fieno, da pollini, da erbe e fiori.
Si tratta principalmente di una reazione anomala del sistema immunitario alle particelle di polline che si sprigionano nell’aria in questo periodo, e porta a sintomi quali:
- Starnuti, naso che cola e congestione nasale.
- Prurito a naso, occhi e gola.
- Occhi lacrimanti.
- Tosse secca.
- Sensazione di pressione o dolore alle orecchie.
- Affaticamento
- Mal di testa
Nei casi più gravi può infine portare ad attacchi d’asma, difficoltà respiratorie e shock anafilattico.
La causa, come abbiamo detto, è legata a una risposta anomala del sistema immunitario, che vede in queste particelle un pericolo, come fossero un virus o un batterio, e per questo scatena tutta una serie di sintomi.
Metodi tradizionali per ridurre i sintomi
Solitamente i metodi tradizionali sono legati alla riduzione dei sintomi o alla loro prevenzione. Si può far uso sia di metodi naturali, i metodi “della nonna”, sia farmaci specifici.
Tra questi ultimi abbiamo principalmente gli antistaminici, farmaci che inibiscono l’azione dell’istamina, una sostanza rilasciata dal sistema immunitario durante la reazione allergica e che è la principale causa di molti dei sintomi, come la rinite.
Altro farmaco molto utilizzato durante le reazioni allergiche più gravi è l’inalatore broncodilatatore, utile a liberare le vie respiratorie, dilatare i bronchi e aiutare il flusso d’aria nei polmoni.
Per alcuni tipi di allergie è possibile seguire un immunoterapia (comunemente chiamato vaccino, anche se non si tratta proprio di un vaccino nel vero senso) che prevede una graduale desensibilizzazione del sistema immunitario assumendo per un periodo di tempo una piccola quantità di allergene.
La quantità di allergene è tale da non scatenare i sintomi, ma obbliga la convivenza tra allergeni e sistema immunitario: in questo modo, dopo un po’, quest’ultimo smette di riconoscerli come minaccia.
Alcune persone, infine, trovano sollievo anche con alcuni metodi naturali come ad esempio:
- Il ribes nero.
- Zenzero, basilico e alcuni tipi di spezie.
- Mele e aceto di mele.
- Tè verde
- Alimenti che contengono vitamina C.
- Carote.
- Uva.
- Alimenti ricchi di omega 3.
- Cereali senza glutine.
- Miele e nettare delle api.
Le ultime ricerche in merito ai trattamenti
La ricerca si sta portando avanti nello studio delle allergie e come combatterle e ad oggi pare che l’attenzione sia rivolta a tre specifici metodi, ancora in fase di sviluppo e studio.
Gli anticorpi monoclonali
Gli anticorpi monoclonali sono proteine prodotte in laboratorio che pare siano in grado di bloccare l’azione dell’istamina, sostanza chimica che causa molti dei sintomi allergici.
Rispetto ai comuni antistaminici, queste proteine potrebbero essere usate per un’azione più mirata e quindi risultare più efficaci.
Gli allergeni modificati
Gli allergeni modificati sono proteine allergeniche che sono state appunto modificate in laboratorio in modo da ridurre la loro capacità di provocare sintomi e reazioni avverse, ma mantenendo la loro capacità di stimolare il sistema immunitario.
L’esposizione a questi allergeni avrebbe lo stesso effetto degli attuali vaccini, ovvero la capacità di desensibilizzare il corpo all’allergene, ma anche in questo caso si tratterebbe di un metodo ritenuto più efficace e con meno reazioni avverse.
Trattamento con cellule staminali
Le cellule staminali sono cellule ancora “neutre”, che non hanno alcuna specializzazione e possono mutare in qualsiasi altro tipo di cellula del corpo.
Gli studiosi stanno pensando di utilizzarle per riparare i tessuti delle vie respiratorie, danneggiati dalle reazioni allergiche primaverili: in questo modo ridurrebbero l’infiammazione e aiuterebbero il tessuto a ripristinare la sua funzione.
Conclusioni
Le allergie primaverili sono un disturbo che sta colpendo sempre più persone e in molte quindi ne soffrono. Esistono diversi metodi tradizionali, che mirano principalmente alla riduzione dei sintomi, tramite l’assunzione di antistaminici o con metodi naturali.
La ricerca però sta andando avanti e attualmente sono principalmente tre i campi oggetto di studio per la cura a questi disturbi: l’uso di cellule staminali, anticorpi monoclonali e allergeni modificati.