Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha definito l’ultimo rapporto dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) sul cambiamento climatico una “guida alla sopravvivenza per l’umanità”. Il documento evidenzia come l’utilizzo di energia pulita e tecnologie innovative possa contribuire a scongiurare un disastro climatico sempre più imminente.
Quel treno è già partito, però.
Durante un incontro in Svizzera per discutere i risultati del rapporto, scienziati e climatologi hanno lanciato l’allarme sul mancato raggiungimento dell’obiettivo globale di limitare l’aumento delle temperature. Il rapporto dell’IPCC spiega come soltanto una rapidissima riduzione dell’uso dei combustibili fossili possa mitigare gli effetti più devastanti del cambiamento climatico.
Per questo, in seguito alla pubblicazione, Guterres ha chiesto a tutti i paesi del mondo di accelerare i loro piani per raggiungere l’azzeramento delle emissioni di gas serra entro un decennio. Un obiettivo che rasenta l’impossibile. La metafora che mi viene in mente è: un arciere particolarmente preciso ha pochi secondi per centrare una finestra che si sta rimpicciolendo sempre di più. Con un piccolo problema: l’arciere sta dormendo. Profondamente. Non so se ho reso l’idea. Questo tramuta una “guida alla sopravvivenza” in un “libro dei sogni”? No. Però ci siamo quasi.
Fiumi di parole (prima o poi ci portano via)
Nelle puntate precedenti: i governi si erano precedentemente impegnati ad agire per evitare che l’aumento della temperatura globale superasse 1,5°C. Tuttavia, il mondo si è già riscaldato di 1,1°C e, secondo gli esperti, è probabile che non solo si raggiunga, ma si superi la soglia di 1,5°C già a partire dal 2030.
Il governo britannico ha affermato che il rapporto rende evidente la necessità di impegnarsi in “obiettivi climatici molto più ambiziosi” in vista del vertice sul clima delle Nazioni Unite COP28 a novembre. Mi pare si fosse già detto per la COP27 o sbaglio? Se lo ricardano bene gli abitandi delle piccole isole del Pacifico che continuano ad affondare. Il presidente dell’Alleanza degli Stati Insulari, Walton Alfonso Webson, dice senza mezze misure: “Mentre i nostri cittadini vengono sfollati dalle loro case, l’industria dei combustibili fossili continua a godere di miliardi di profitti. Non ci sono scuse per questa mancanza di azione”.
Guida ad una sopravvivenza condivisa
Il rapporto dell’IPCC, lo ricordo, è frutto del consenso di tutti i governi coinvolti. Lo sanno tutti, ed è sempre più chiaro, che entro il 2100 ci sarà un’inondazione all’anno nel 50% delle aree costiere del pianeta. Un tempo capitava una volta ogni cento anni.
Le concentrazioni di CO2 nell’atmosfera sono ai livelli più alti degli ultimi 2 milioni di anni. Il nostro pianeta è ora più caldo di quanto non lo sia stato negli ultimi 125.000 anni e si prevede che continuerà a riscaldarsi nel prossimo decennio. Se ci fosse ancora bisogno di dirlo: anche abbassando molto le emissioni, è probabile che l’aumento di riscaldamento globale raggiunga 1,5°C . Se non altro, anche arrivando ad 1,6° è sempre meglio che essere condannati senza nemmeno provarci.
Ci riusciremo? Sempre più difficile, e sempre meno credibile. Se volete rovinarvi il fegato, trovate qui il rapporto completo. Anzi, “la guida alla sopravvivenza”. Buona lettura.