Gli incentivi alle auto elettriche si sono dimostrati fondamentali per sostenere la transizione verso una mobilità sostenibile, c’è poco da obiettare su questo. Anche nel nostro paese. Il governo italiano ha adottato una serie di misure, come l’ecobonus, per agevolare l’acquisto di auto elettriche da parte dei cittadini. Non sono mancati anche degli incentivi fiscali per le aziende che investono in auto elettriche, come la riduzione dell’IVA e gli sgravi sulla tassazione dei veicoli. Queste misure, insieme con una campagna di sensibilizzazione sui vantaggi ambientali, economici ed estetici di queste auto, hanno già iniziato a ridurre le emissioni di gas serra e a promuovere una mobilità più sostenibile. Come proseguirà questo trend nel prossimo futuro? Diamo un’occhiata da vicino.
Ecobonus: se non inquini paghi meno
L’ecobonus auto è un incentivo statale che prevede uno sconto sul prezzo dell’auto al momento dell’acquisto. A partire dal 10 gennaio, sono ripresi gli ecoincentivi statali per l’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale, secondo le stesse modalità del 2022. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 6 aprile 2022 ha ridisegnato e rifinanziato gli Ecobonus Statali, destinando 630 milioni di euro all’anno per i prossimi tre anni, ovvero fino al 2024. Grazie a questo provvedimento, i consumatori possono beneficiare di incentivi per l’acquisto di veicoli ecologici, contribuendo alla riduzione dell’impatto ambientale dei trasporti e alla promozione della mobilità sostenibile.
Per l’anno 2023
Se consideriamo l’anno appena iniziato, gli incentivi prevedono uno sconto massimo di 5.000 euro e minimo di 2.000 euro, con una suddivisione in tre fasce a seconda del livello di emissioni. Si tratta di sconti riservati a chi acquisterà un’auto nuova, che sia elettrica, ibrida, a benzina, diesel, Gpl o metano, nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023. A dirla tutta, ad oggi per la terza fascia (auto con emissioni di CO2 comprese tra 61 e 135 g/km) è già tutto “soldout”. C’erano 150 milioni di euro e sono bastati per circa 75.000 automobilisti. I consumatori che hanno un Isee inferiore a 30mila euro e che, dal 4 ottobre al 31 dicembre 2022, hanno acquistato autoveicoli con emissioni di CO2 inferiori o pari a 60 grammi al chilometro possono richiedere una maggiorazione del contributo previsto.
Per tutti gli altri, ancora luce verde: armatevi di pazienza (non ne servirà molta ma qualcosina da dire c’è), munitevi di una buona assicurazione auto a prezzi onesti (qualche esempio? Zurich Connect, Verti, Allianz) e via ad andare. Tra questi, secondo me, gli sconti di Zurich Connect per un’assicurazione auto elettrica o quelli di Generali Assicurazioni sono piuttosto interessanti.
Cosa fare per ottenerlo?
Per accedere ai nuovi incentivi auto del 2023, basta stipulare un contratto di acquisto tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023. Chiaramente, salvo esaurimento dei fondi. Saranno il concessionario o il rivenditore dell’auto ad occuparsi di tutto, prenotando il contributo sull’apposita piattaforma online, riconoscendo al cliente il relativo sconto e confermando l’operazione entro 180 giorni dalla data di apertura della prenotazione, ovvero entro giugno 2024.
Qui c’è un piccolo ragionamento da fare, per un “intoppo” intervenuto anche negli scorsi anni. Il limite temporale dei 180 giorni (sei mesi) potrebbe essere troppo stretto, considerato il ritardo con il quale molto spesso vengono consegnate le auto nuove. Per ovviare al problema, potrebbe essere necessario prorogare i termini per l’immatricolazione portandoli fino a 270 giorni, ovvero nove mesi. Questo prolungamento è stato già concesso dal Governo nel 2021 e nel 2022, ma non è ancora stato esteso al 2023. Restate connessi, vi terremo informati.
Il futuro di misure come questa
Come detto, l’Ecobonus auto è una misura davvero importante ed incisiva. Non decisiva, ma incisiva. Lo è per gli utenti, per le aziende, ma soprattutto per la nostra traiettoria che punta ad abbassare l’impatto ambientale dei veicoli. Considerate il fatto che dei 630 milioni erogati in Italia, quasi il 50% sono destinati ad auto esclusivamente elettriche: se non è un segno di attenzione questo, non so quale possa essere.
Tuttavia, non facciamoci illusioni: l’orizzonte temporale di questa iniziativa, seppure prorogato, potrebbe non andare oltre il 2025. Non è detto che sia una cattiva notizia, però. L’orizzonte produttivo delle case automobilistiche sta cambiando rapidamente, e porterà con sé nuovi materiali, nuovi modelli, nuove batterie. Continuo? Nuovi prezzi, soprattutto. E formule d’acquisto, di noleggio, di assicurazione auto per i passeggeri.
Tutto lascia supporre che, negli anni, queste formule saranno più semplicemente “assorbite” dalle dinamiche di un mercato che diventerà “normale”: da qui al 2050 arriverà un punto di rottura per cui acquistare un’auto vorrà dire, con eccezioni sempre minori, acquistare un’elettrica. Punto.