Immaginate un mondo in cui la scuola viaggia con voi. Shail Patel, architetto piuttosto visionario che esplora le potenzialità dell’AI, ha deciso di rivoluzionare il classico autobus scolastico giallo, trasformandolo in una scuola su ruote. Grazie all’intelligenza artificiale e all’uso del tool di design Midjourney, Patel ha creato un ipotetico e futuristico scenario urbano in cui le scuole mobili diventano la normalità.
La serie “The Mutated School Bus” di Patel immagina veicoli scolastici gonfiabili a più piani che si muovono lungo le strade cittadine, coinvolgendo gli studenti in lezioni itineranti. Unendo arte, tecnologia e innovazione, il design vivacissimo di questi veicoli crea un’esperienza di trasporto e apprendimento unica nel suo genere, pratica e visivamente accattivante.
Surrealismo e funzionalità
Il concept di “The Mutated School Bus” si basa su una struttura di autobus impilata e gonfiata, con elementi architettonici sia interni che esterni. Gli autobus a più piani sono dotati di tutte le strutture necessarie per l’apprendimento e, grazie al loro design accattivante, si integrano perfettamente nel contesto urbano.
L’architetto sfrutta l’intelligenza artificiale generativa per realizzare una fusione del tutto sui generis tra istruzione, infrastrutture urbane e trasporto. A parte l’aspetto onirico, però, non ravviso particolari spunti interessanti: forse in generale il concetto di “scuola itinerante” potrebbe avere un futuro, ma certo non massivo, à la “Metropolis” come immagina Patel.
Scuola di spunti
Vedremo milioni di cose del genere nei prossimi anni: lo sapete, vero? Qualcuna di queste inciderà anche sulla nostra realtà, e la ritroveremo fisicamente, tangibile (no, non credo a un autobus gonfiabile a più piani che sfreccia in città pieno di bambini, ma ad altre cose si). Continuando la sua esplorazione degli strumenti di design basati sull’intelligenza artificiale, Patel dimostra come sia possibile generare soluzioni progettuali divertenti, che sfidano il senso pratico.
Attraverso l’osservazione di queste “chimere”, infatti, l’obiettivo è individuare ispirazioni per il reale. Nel modo psichedelico e colorato che conosce, l’AI inizia a trasformare il nostro immaginario.