I robot del futuro potrebbero saltare come cavallette grazie a un materiale elastico scoperto dai ricercatori dell’Università del Colorado. Si tratta di un nuovo tipo di elastomero a cristalli liquidi, capace di immagazzinare grandi quantità di energia e rilasciarla in un salto potente e preciso.
I robot “salterini” potrebbero aprire la strada a nuove applicazioni in campo industriale, medico e domestico, superando i limiti dell’anatomia umana e muovendosi in modo molto più agile ed efficiente.
Un salto in alto. Anzi: in avanti.
L’elastomero sviluppato dal team di ricerca dell’Università del Colorado Boulder è in grado di “saltare” ad un’altezza fino a 200 volte il suo spessore. Prestazioni di gran lunga superiori a quelle di una cavalletta.
Il materiale è composto da tre strati di elastomero e cristalli liquidi, che si contraggono enormemente quando il materiale viene riscaldato. Questa contrazione provoca la formazione di una sorta di “cono” alla base del robot, che immagazzina l’energia del salto. Quando il cono si inverte improvvisamente, fa “saltare” il robot che viene scagliato in alto a grande velocità.
Il primo autore dello studio presentato su Science Advances (ve lo linko qui) si chiama Tayler Hebner. Stava esaminando gli elastomeri e la loro capacità di cambiare forma, con altri scopi, quando li hanno visti letteralmente “decollare” da una piastra riscaldata.
Le possibili applicazioni: robot che sanno saltare
il nuovo materiale potrebbe avere molte applicazioni pratiche nel campo dei robot mobili e dei dispositivi medici. Ad esempio, i robot potrebbero saltare per superare ostacoli e muoversi su terreni difficili, o per raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili.
In campo medico, il materiale potrebbe essere utilizzato per creare dispositivi mobili miniaturizzati in grado di raggiungere aree interne del corpo umano difficili da raggiungere con altri mezzi.
È ora di saltare alle conclusioni
I ricercatori stanno già lavorando per migliorare il design del materiale e renderlo ancora più versatile. Ad esempio, si sta cercando di trovare modi per far saltare il materiale anche raffreddandolo anziché riscaldandolo, in modo da poter controllare il movimento del robot in modo ancora più preciso.
I perfezionamenti di questo materiale elastico potrebbero rappresentare una svolta davvero notevole nel campo della robotica. Che dire? Non vedo l’ora di saltare al prossimo capitolo di questa ricerca.