È noto da tempo che esiste un legame tra i nostri ormoni, il microbioma intestinale e la salute mentale. Capire le connessioni più rilevanti all’interno del nostro corpo, però, non è così semplice. Una nuova ricerca ha scoperto un singolo enzima che collega tutti e tre questi aspetti, e la sua presenza potrebbe essere responsabile della depressione delle donne (e non solo) in età riproduttiva.
Buongiorno, tristezza
Di Li, ricercatore medico dell’Università di Wuhan, e i suoi colleghi hanno confrontato il siero ematico di 91 donne depresse e 98 non depresse tra i 18 e i 45 anni. Incredibilmente, quelle depresse avevano quasi la metà dei livelli sierici di estradiolo, la forma principale di estrogeno che il nostro corpo utilizza durante gli anni fertili. La ricerca è stata pubblicata su Cell Metabolism (e ve la linko qui)
È più di un secolo che l’estradiolo è collegato alla depressione nelle persone con ormoni femminili fertili. E infatti, notoriamente, il suo calo naturale durante la menopausa (e dopo la gravidanza) è associato a cambiamenti negativi dell’umore.
Indagando le dinamiche dell’estradiolo nell’intestino, i ricercatori hanno scoperto che un solo organismo nel microbioma intestinale è responsabile del calo di estradiolo nel sistema digerente. È un ceppo batterico chiamato Klebsiella aerogenes TS2020.
“L’assassino” di estradiolo si nasconde nel microbioma intestinale
L’analisi genetica ha mostrato che Klebsiella aerogenes converte l’estradiolo in estrone con un enzima chiamato 3β-HSD (3β-idrossisteroide deidrogenasi). Iniettando il gene per questo enzima in E. coli e infettando i topi con questi batteri, gli scienziati hanno osservato un calo di estradiolo e l’insorgenza di depressione nei topi.
Il fatto che somministrare estrone ai topi di controllo non abbia aumentato il comportamento depressivo esclude l’eccesso di estrone come problema. Li e i suoi colleghi hanno anche escluso altre molecole coinvolte.
I topi “colpiti” con 3β-HSD avevano livelli più bassi di estradiolo anche nella regione cerebrale dell’ippocampo, che notoriamente è coinvolta nella depressione. Tutti questi dati suggeriscono che l’enzima è la causa dei problemi cerebrali legati alla depressione.
È da sottolineare che il legame tra microbioma intestinale e depressione è indipendente dal sesso: in uno studio precedente, gli stessi ricercatori avevano identificato livelli aumentati di 3β-HSD anche in pazienti maschi depressi.
Nuove prospettive terapeutiche
Sebbene la terapia di sostituzione degli estrogeni sia stata considerata come un possibile trattamento per la depressione nelle donne, se il meccanismo scoperto si rivela corretto, i batteri produttori di 3β-HSD potrebbero causare ricadute.
Secondo Li e il suo team, sarebbe più opportuno prendere di mira i batteri degradatori di estradiolo nel microbioma intestinale, e in particolare gli enzimi espressi da questi batteri.
La scoperta potrebbe essere davvero notevole: nel mondo oltre 280 milioni di persone soffrono di depressione. Creare terapie più efficaci grazie alla comprensione dei legami tra cervello, intestino e ormoni è una fantastica prospettiva.
Abbiamo sempre pensato che l’intestino fosse il nostro secondo cervello. Considerando il fatto che produce il 95% della serotonina, l’ormone della felicità, ed è causa anche della depressione, forse il secondo cervello è l’altro, quello che abbiamo nella scatola cranica.