Negli ultimi cinquant’anni, la “crescita” economica ha comportato un’estrazione sempre più intensiva delle risorse naturali. Per invertire la rotta dobbiamo puntare sull’economia circolare.
Ecco cinque soluzioni che potrebbero aiutarci in futuro a ridurre, riciclare, riparare e riusare.
Auum, lavastoviglie rapide per bicchieri singoli
Pensate a quante tazzine di caffè si consumano ogni anno. Auum, un’azienda francese, ha creato una speciale lavastoviglie per bicchieri che ne disinfetta uno ogni 10 secondi. Fino a 2.000 bicchieri al giorno perfettamente puliti senza detersivi, usando vapore a 140 gradi e meno di 3 centilitri d’acqua per lavaggio.
L’azienda noleggia agli uffici la macchina e anche i bicchieri. A fine contratto si riprende tutto e (ovviamente) lo ricicla. Più circolare di così…
Pile biodegradabili fatte di carta e enzimi
Le pile sono ovunque e, una volta esaurite, finiscono in discarica inquinando l’ambiente. La startup BeFC (Bio-enzymatic Fuel Cells) ha sviluppato una speciale pila “circolare”. È realizzata con cellulosa di carta e enzimi biologici che convertono sostanze naturali come ossigeno e glucosio in elettricità.
Biodegradabile, flessibile ed efficiente, questa pila è perfetta per dispositivi elettronici di basso consumo, o per piccole apparecchiature mediche.
Polimeri domestici prodotti con materiali riciclati
Il poliuretano è un polimero utilizzato in vari prodotti, ma la sua produzione è dannosa per l’ambiente. Per questo la ricerca è da tempo a caccia di un’alternativa sostenibile e adatta all’economia circolare: e forse l’ha trovata.
Ecorbio ha creato “Crudyol”, un biopolimero ottenuto dal ricondizionamento di sottoprodotti della biomassa. Una nuova vita per i materiali di scarto.
La perfetta “casa circolare”? È fatta di riso
L’industria delle costruzioni è responsabile di una grossa fetta delle emissioni di carbonio. Con 228 mila ettari coltivati e 4 mila aziende che ne raccolgono 1 milione di tonnellate, l’Italia è il leader europeo del riso.
Mettete insieme queste due cose e avrete Ricehouse, una startup italiana che usa sottoprodotti del riso per creare materiali da costruzione sostenibili: pannelli prefabbricati, malta leggera e intonaci termoisolanti.
L’accessorio circolare in pelle. O quasi
La produzione di pelle animale e l’industria delle concerie hanno un impatto estremamente negativo sull’ambiente.
L&E Studio, una startup con sede in Macedonia, sta sviluppando un approccio più sostenibile nella progettazione e produzione di borse. Economia circolare e prodotto come servizio: con un piccolo abbonamento si ottengono accessori alla moda, fatti usando alternative cruelty-free alla pelle e materiali riciclati o ricondizionati. Garanzia e servizio di riparazione a vita (o finché si paga l’abbonamento).
Che ne dite? Forse queste cinque soluzioni innovative non dimostrano che un futuro sostenibile e un’economia circolare sono possibili. Dimostrano però che ci si può provare con talento e intraprendenza.