Che succede se degli ex dipendenti Apple decidono di dare vita a un dispositivo rivoluzionario? In questo caso è nata Humane, la startup fondata da Imran Chaudhri e Bethany Bongiorno che ha appena mostrato in anteprima il suo nuovo gadget. Si tratta di un dispositivo indossabile con schermo proiettato e funzioni AI pensate per diventare renderlo il primo dei futuri assistenti personali che puntano a sostituire i nostri telefonini.
Lo smartphone non serve più
Chaudhri, presidente e chairman di Humane, spiega che il dispositivo è stato progettato interamente per l’intelligenza artificiale e funziona in totale autonomia, senza bisogno di abbinarlo a uno smartphone o altro dispositivo. Si tiene in un taschino, risponde alle istruzioni come farebbe un assistente vocale, ma supporta anche comandi gestuali.
E poi c’è il plus: oltre alle risposte vocali, il dispositivo è in grado di proiettare uno schermo su superfici vicine. Durante la presentazione, Chaudhri ha ricevuto una chiamata da Bethany Bongiorno, CEO e co-fondatrice di Humane, e il dispositivo ha proiettato uno schermo sul suo palmo della mano, permettendogli di rispondere in vivavoce. Come nei film.
Riconoscimento oggetti e traduzione
Tra le altre funzioni interessanti, il dispositivo include una telecamera che riconosce gli oggetti circostanti. Durante la dimostrazione, l’assistente AI ha identificato una barretta di cioccolato e l’ha sconsigliata all’utente per l’alto valore calorico. Infine, mostra una funzione di traduzione: si preme un pulsante, si pronuncia una frase e il dispositivo la traduce facendo da interprete. E la traduce… con la stessa voce dell’utente.
Assistenti “esperienziali”
Chaudhri descrive l’esperienza d’uso del dispositivo Humane come “senza schermo, fluida e sensibile”. Permette di accedere all’intelligenza artificiale rimanendo presenti nel contesto circostante, senza ficcare la testa in un cellulare come facciamo oggi. A onor del vero, Humane non è la prima azienda a tentare di offrire queste funzionalità, ma è la prima che punta a farlo in un dispositivo compatto e senza schermo, che non richiede l’uso di uno smartphone abbinato.
Ho alcune domande aperte sulla sua effettiva utilità e praticità d’uso in situazioni reali, ma sembra un’idea piuttosto interessante. Chissà quanto ci vorrà perchè questi assistenti intelligenti cambino le nostre abitudini di utilizzo e ci facciano abbandonare lo smartphone.